Il Festivalfilosofia 2026 si appresta a esplorare un terreno complesso e cruciale: il Caos.
La scelta di questa parola chiave, annunciata dal direttore Daniele Francesconi, non è casuale, ma risponde alla necessità urgente di confrontarsi con la frantumazione del nostro tempo.
Non si tratta di celebrare la distruzione, ma di investigarne le radici e le potenzialità generative.
Il mondo contemporaneo è dilaniato da processi di trasformazione radicali.
Vecchie narrazioni, strutture di potere consolidate e paradigmi scientifici si sgretolano sotto il peso di eventi catastrofici, disuguaglianze crescenti e un’incertezza geopolitica palpabile.
Il cambiamento climatico, con le sue conseguenze devastanti, incarna la fragilità del nostro equilibrio e la precarietà del futuro.
Le guerre, le migrazioni forzate, le crisi economiche e sociali, le sfide identitarie che investono individui e comunità: tutto connette a un senso di disorientamento e smarrimento.
Barbara Canevari, del Comitato scientifico, sottolinea con chiarezza: solo attraverso un’immersione lucida e senza illusioni nel Caos, possiamo sperare di avviare un percorso di rinnovamento.
L’ottimismo ingenuo e le semplificazioni retoriche non sono sufficienti per affrontare la complessità del presente.
È necessario disincantare il mondo, smontare i miti fondanti e guardare in faccia le ombre che ci circondano.
Il Caos, in questo senso, diventa un laboratorio di pensiero, un luogo di sperimentazione, dove nuove idee e nuove soluzioni possono emergere.
L’annuncio di questa direzione tematica si accompagna a un bilancio estremamente positivo dell’edizione appena conclusa.
I numeri parlano chiaro: un pubblico stimato di 100.000 persone ha partecipato alle 56 lezioni magistrali, cuore pulsante di un programma che ha offerto 150 appuntamenti tra riflessioni accademiche, incontri divulgativi e performance artistiche.
La presenza massiccia di giovani e scuole provenienti da tutta Italia testimonia l’attrattiva di un festival che non si limita a fornire risposte, ma stimola la curiosità, il pensiero critico e il confronto costruttivo.
Il sindaco di Modena, Massimo Mazzetti, evidenzia come il Festivalfilosofia, giunto al suo 25° anno, si confermi un motore culturale di primaria importanza, capace di promuovere il dialogo, la ricerca e la riflessione in un’epoca caratterizzata da un’accelerazione del cambiamento e da una crescente frammentazione del pensiero.
Il successo del programma artistico, a completamento del quadro positivo, sottolinea come l’integrazione tra filosofia, arte e cultura possa arricchire l’esperienza del pubblico e amplificare il messaggio del festival.
Il percorso verso il Festivalfilosofia 2026, sotto il segno del Caos, si configura dunque come un invito a navigare nelle acque agitate del presente, alla ricerca di nuove mappe per un futuro più consapevole e resiliente.