domenica 28 Settembre 2025
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Mian vince il Premio Estense: un viaggio nel cuore della Russia

Marzio G.
Mian si è aggiudicato il prestigioso 61° Premio Estense, un riconoscimento che celebra l’eccellenza letteraria e che quest’anno ha illuminato il Teatro Abbado di Ferrara.
L’opera vincitrice, “Volga blues.
Viaggio nel cuore della Russia”, pubblicato da Gramma Feltrinelli, si è distinta tra le ottanta candidature presentate, superando un terzetto di finalisti di notevole spessore: Paolo Rumiz, Gad Lerner e Milena Gabanelli con Simona Ravizza, autori che hanno saputo affrontare tematiche complesse con sensibilità e profondità.
Parallelamente all’assegnazione del Premio Estense, la Colubrina d’Oro, legata al 41° Riconoscimento Gianni Granzotto, è stata conferita a Corrado Augias, figura di spicco nel panorama culturale italiano, apprezzato per la sua capacità di divulgazione e per il suo approccio appassionato alla storia e alla letteratura.
Nel suo discorso di accettazione, Mian ha espresso il suo approccio alla scrittura saggistica, delineando un metodo volto a trascendere la mera esposizione di fatti, mirando a creare un’esperienza narrativa avvincente per il lettore.
La sua ambizione, ha spiegato, è quella di colmare lacune informative, di far emergere voci e prospettive che spesso rimangono nell’ombra, soprattutto quando si tratta di un paese vasto e complesso come la Russia.

Il viaggio nel cuore della Russia, descritto nel suo libro, è stato per Mian un’immersione in un mondo segnato da contrasti profondi: la resilienza e il coraggio del popolo russo si affiancano a una diffusa, e comprensibile, cautela nei confronti del potere.
L’autore si è particolarmente commosso per la vivacità intellettuale e la disponibilità dei giovani russi, capaci di comunicare efficacemente in inglese, ma animati da una sorprendente delicatezza e umanità.
Mian ha evidenziato come la sua opera cerchi di illuminare la complessità del popolo russo, un popolo forgiato da una storia travagliata e segnata da sacrifici, e il cui spirito si manifesta in una peculiare ambivalenza: una forza interiore che convive con una certa rassegnazione di fronte alle dinamiche del potere.
Il libro, dunque, non è solo un resoconto di viaggio, ma una riflessione profonda sull’identità russa e sul suo ruolo nel mondo contemporaneo, un invito a comprendere le sfumature di una realtà spesso semplificata o distorta.

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