La Fondazione Fossoli, custode della memoria di un luogo simbolo della Shoah italiana, accoglie un nuovo leader: Giuseppe Schena.
L’avvocato 57enne, originario di Solarolo, assume l’incarico di direttore, succedendo a Marzia Luppi, che ha guidato l’istituzione per un intenso percorso di diciassette anni, lasciando un’eredità di impegno e valorizzazione.
In attesa del suo arrivo, previsto per metà settembre, le responsabilità sono state temporaneamente adempiute da Norberto Carboni, assicurando la continuità operativa.
La nomina di Schena, giunto a seguito di un processo selettivo altamente competitivo – che ha visto l’esame di ventinove candidati provenienti da diverse regioni italiane – sottolinea l’importanza cruciale del ruolo e l’urgenza di una gestione dinamica e consapevole.
Il percorso di selezione, articolato in fasi di scrematura e colloqui, ha portato a una rosa ristretta di nove candidati, poi ridotti a quattro finalisti, il cui profilo è stato attentamente valutato dal Consiglio di Amministrazione della Fondazione.
Giuseppe Schena porta con sé un solido background professionale, maturato in contesti pubblici e organizzativi di rilievo.
Attualmente direttore dell’area Risorse Umane e Finanziarie del Comune di Fabbrico e presidente della Fondazione Campori, dimostra una comprovata esperienza nella gestione complessa di enti pubblici, con particolare attenzione alla sostenibilità finanziaria e all’efficienza operativa.
Il nuovo direttore non si limita a gestire le attività quotidiane della Fondazione Fossoli, ma è chiamato a interpretare un ruolo di visione strategica.
Tra le sue responsabilità primarie figurano la direzione delle attività tecniche e gestionali, la supervisione del personale, la collaborazione con il Presidente nella definizione dei bilanci preventivi e nella programmazione triennale, elementi fondamentali per garantire la salvaguardia del patrimonio storico e la promozione di iniziative di sensibilizzazione.
La Fondazione Fossoli, che custodisce il Campo di Transito, il Museo Monumento al Deportato e l’ex Sinagoga di Carpi, rappresenta un luogo di memoria vivente, un monito contro ogni forma di intolleranza e discriminazione.
L’apporto di Giuseppe Schena, con la sua competenza giuridica, la sua esperienza amministrativa e la sua sensibilità culturale, si prefigge di rafforzare il ruolo della Fondazione come punto di riferimento per la ricerca storica, l’educazione alla cittadinanza attiva e la trasmissione alle nuove generazioni la lezione cruciale della Shoah.
La sua leadership sarà determinante per affrontare le sfide del futuro, assicurando che il Campo di Fossoli continui a essere un luogo di riflessione, dialogo e speranza.