Il Museo Archeologico Nazionale di Sarsina, scrigno di una storia millenaria legata alla figura del drammaturgo Plauto, riapre al pubblico con un’impronta rinnovata.
L’apertura, avvenuta il 27 agosto, segna la prima fase di un ambizioso progetto di riallestimento completo, denominato “Sarsina Risplende”, destinato a culminare entro i primi mesi del 2026.
La prima sala accessibile, dedicata a capolavori di inestimabile valore, include il maestoso Mausoleo di Rufus, imponente monumento funerario del I secolo a.
C.
proveniente dalla necropoli extra-cittadina, e il vibrante mosaico policromo che celebra il Trionfo di Dioniso, divinità intrinsecamente legata al teatro e all’ebrezza della vita.
L’intervento di riqualificazione, coordinato dall’architetto Maria Lucia Masciopinto e con un investimento complessivo di circa un milione e duecentocinquantamila euro, riflette una visione moderna e inclusiva del patrimonio culturale.
I fondi, derivanti da diverse fonti, inclusa una quota dedicata all’adeguamento sismico, mirano a superare la mera esposizione di reperti, puntando a creare un’esperienza coinvolgente e comprensibile per un pubblico ampio e diversificato.
L’obiettivo primario è di trasformare il museo in un luogo di scoperta e di connessione con il passato, un vero e proprio motore di identità culturale per la comunità locale.
L’illuminazione scenografica, studiata per esaltare la monumentalità del Mausoleo di Rufus, soprattutto nelle ore serali attraverso la vetrata esterna, costituisce un elemento chiave del nuovo allestimento.
Costantino D’Orazio, direttore ad interim dei Musei nazionali di Bologna, ha sottolineato come questa scelta illuminotecnica rappresenti un “faro” che proietta il museo in una dimensione di eccellenza, valorizzando una collezione che va ben oltre l’estetica dei singoli manufatti.
La collezione, infatti, offre una finestra privilegiata sulle origini e sull’evoluzione della comunità di Sarsina, intrecciando storie di vita, di fede e di prosperità economica.
La scelta di riaprire il museo proprio in concomitanza con la festa di San Vicinio, patrono di Sarsina, testimonia un desiderio di riappropriazione della memoria collettiva e di celebrazione del ruolo cruciale che i musei nazionali svolgono nel tessuto sociale e culturale del territorio.
Il progetto di riallestimento completo prevede l’introduzione di un percorso espositivo bilingue, intuitivo e accessibile, e la realizzazione di un’audioguida che integra le più recenti scoperte archeologiche, come quelle riguardanti il Capitolium, e reperti finora conservati nei depositi.
L’innovazione didattica e l’integrazione delle nuove conoscenze scientifiche puntano a rendere il museo un centro di ricerca e di divulgazione, capace di attrarre un pubblico sempre più vasto e consapevole, favorendo un dialogo continuo tra passato e presente.
L’ambizione è quella di trasformare Sarsina in un polo culturale di rilevanza regionale e nazionale, capace di valorizzare il suo patrimonio storico e artistico come motore di sviluppo economico e di coesione sociale.