Trasparenze di Teatro Carcere: Un Viaggio nell’Arte, tra Muri e LibertàLa quinta edizione del festival Trasparenze di Teatro Carcere si dispiega in Emilia-Romagna dal 24 ottobre al 22 dicembre, un percorso artistico intenso che anima nove città – Bologna, Castelfranco Emilia, Ferrara, Forlì, Modena, Parma, Ravenna e Reggio Emilia – e si articola in quattordici rappresentazioni realizzate da otto compagnie teatrali.
Il festival non è un evento isolato, ma il primo significativo atto di un più ampio progetto triennale (2025-2027) promosso dal Coordinamento Teatro Carcere Emilia-Romagna, un’iniziativa sostenuta dalla Regione attraverso la Legge 13, che mira a creare una rete di quindici sezioni detentive coinvolte in un percorso creativo comune.
L’edizione 2025 pone al centro la figura di Antonin Artaud, il suo pensiero radicale e la sua visione teatrale come strumenti per esplorare la condizione umana, il confine tra sanità e follia, la potenza catartica dell’arte.
Paolo Billi, regista di Teatro del Pratello e fulcro organizzativo del festival, sottolinea come l’edizione in corso introduca una novità significativa: tre spettacoli che vedono la partecipazione di attori detenuti in regime di permesso, un’apertura verso l’esterno che permette alle opere di giungere a un pubblico più ampio e diversificato.
Queste rappresentazioni, realizzate in collaborazione con istituzioni culturali di prestigio come la Fondazione Toscanini e il Mambo – Museo d’Arte Moderna di Bologna – testimoniano l’importanza di abbattere le barriere tra il mondo carcerario e la comunità, promuovendo un dialogo costruttivo e inclusivo.
L’inaugurazione del festival, il 24 ottobre alle ore 20:30 presso il Mambo, sarà affidata ad “Acini di Furore”, una produzione della Compagnia delle Sibilline/Casa Circondariale di Bologna, un’opera profondamente radicata nel romanzo “Furore” di Steinbeck e arricchita da musiche originali composte dagli studenti del Conservatorio Martini e da scenografie create dalle detenute.
Il programma bolognese proseguirà con “Le Figlie del Cuore capitolo secondo: Cenci,” ispirato alla figura di Artaud e Beatrice Cenci, due rappresentazioni che si terranno presso la Casa Circondariale Rocco D’Amato (11 e 12 dicembre).
La stagione bolognese si concluderà con “Prologo.
La voliera” all’Istituto Penale per i Minorenni (21 novembre), un reading curato da Viviana Venga che presenterà testi scritti dai giovani ospiti dell’istituto.
Il festival, tuttavia, non si limita a Bologna.
Nelle altre città coinvolte, si segnala per il 17 dicembre alle ore 9 l’appuntamento con la terza edizione della giornata di studi “Dei delitti e delle scene” presso il Teatro Storchi di Modena, un momento di riflessione teorica e pratica che vedrà la partecipazione di esperti e professionisti del settore provenienti da diverse nazioni (Berlino, Atene, Londra), a testimonianza del ruolo di Trasparenze di Teatro Carcere come punto di riferimento a livello internazionale.
Questo ciclo di incontri, in particolare, si propone di analizzare l’intersezione tra diritto, teatro e performance, offrendo spunti di riflessione sulle possibilità di espressione artistica in contesti di detenzione e sulle implicazioni etiche e sociali di tale pratica.
Trasparenze di Teatro Carcere non è solo un festival, ma un laboratorio di umanità, un luogo dove l’arte si fa ponte tra mondi apparentemente distanti, offrendo una prospettiva inedita sulla complessità della condizione umana e sul potere trasformativo del teatro.