Uno Bianca: Silenzi, Urla e la Memoria di una Ferita.

Trentotto fotografie, un catalogo di silenzi e urla, un viaggio nell’ombra di una ferita ancora aperta: così si presenta “Uno Bianca.

Bianco e Nero”, la mostra fotografica curata da Mauro Luccarini e Valeria Lorenzani, inaugurata al MamBo – Museo d’Arte Moderna di Bologna.
L’esposizione, ideata con sensibilità e rigore storico, ripercorre la sconvolgente vicenda della Uno Bianca, la famigerata banda criminale che per sette anni e mezzo seminò terrore da Bologna alla Romagna, lasciando dietro di sé un bilancio agghiacciante: ventitré vite spezzate, centoquattordici feriti e una miriade di azioni violente che hanno segnato profondamente il tessuto sociale di un’intera regione.
Le immagini, selezionate con cura dal fotoreporter Luciano Nadalini, testimone privilegiato di quegli anni bui, non si limitano a documentare gli eventi più cruenti.

Nadalini, con il suo sguardo acuto e umano, ha saputo cogliere l’eco del dolore nei volti dei familiari delle vittime, la precarietà della speranza, la fragilità di un equilibrio sociale gravemente compromesso.

L’assenza di colore, scelta stilistica potente, enfatizza la monocromia del lutto, la distorsione morale, l’impensabilità di una giustizia piena.

La mostra, realizzata grazie al Mobile Museum, una soluzione allestitiva innovativa promossa da In-Novo, si configura come un itinerario museale itinerante, capace di raggiungere luoghi diversi e di coinvolgere un pubblico sempre più ampio.
Questa scelta logistica riflette la volontà di diffondere la memoria, di promuovere il dialogo e di contrastare l’oblio.

L’associazione “Vittime della Uno Bianca”, in collaborazione con la curatela, ha sviluppato il progetto “Uno Bianca per chi l’ha vista.

Una storia per chi non c’era”, un’iniziativa volta a tramandare la memoria alle nuove generazioni.

Un programma di eventi collaterali, che include spettacoli teatrali, incontri con testimoni, laboratori didattici e proiezioni cinematografiche, arricchisce l’esperienza museale e stimola la riflessione critica sui temi della legalità, della giustizia e della responsabilità collettiva.

Alberto Capolungo, presidente dell’associazione, sottolinea l’importanza del contributo di Nadalini, capace di restituire non solo la crudezza dei fatti, ma anche la dignità delle vittime.

Le immagini, pur nella loro intensità emotiva, sono filtrate da una profonda umanità, rispettose del dolore e capaci di suscitare empatia.
Il sito web www.unobianca.it offre un accesso completo al programma delle iniziative e offre una piattaforma per approfondire la storia della Uno Bianca, promuovendo la partecipazione attiva della comunità nella costruzione di una memoria condivisa e nella difesa dei valori fondamentali della convivenza civile.

La mostra, quindi, non è solo un’esposizione di fotografie, ma un atto di memoria, un monito per il futuro e un invito alla vigilanza.

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