Il porto di Ravenna, fulcro strategico per il commercio nell’Adriatico, ha registrato nel primo semestre 2025 una significativa espansione, con un incremento del traffico merci pari al 5,6%, superando le 13,3 milioni di tonnellate.
Questo dato, che segna un aumento di 713.000 tonnellate rispetto allo stesso periodo del 2024, testimonia una robusta ripresa del settore marittimo, superando le incertezze post-pandemiche e riflettendo una rinnovata vitalità del sistema economico regionale.
La performance positiva è stata veicolata principalmente dal settore agroalimentare, che ha trainato la crescita con un balzo del 21,1%.
Questo boom è stato in gran parte alimentato da un’impennata nella movimentazione di cereali, incrementata dell’84% e attestatasi a 1,1 milioni di tonnellate.
L’incremento riflette sia un’aumentata domanda globale che, probabilmente, un favorevole andamento delle condizioni meteorologiche e delle rese agricole.
Parallelamente, si osserva un aumento considerevole degli oli vegetali e animali (+35,2%), elemento cruciale per l’industria alimentare e chimica.
Pur in un contesto generale positivo, si segnala una lieve contrazione di farine e semi oleosi, suggerendo possibili variazioni nelle preferenze dei consumatori o negli equilibri del mercato.
Anche il comparto dei materiali da costruzione ha contribuito in modo significativo alla crescita, con un aumento dell’8,9%, direttamente legato alla domanda di materie prime per il distretto ceramico di Sassuolo, un’area industriale di primaria importanza per l’economia emiliano-romagnola.
L’incremento del traffico di prodotti petroliferi, pari al 18,8%, sottolinea il ruolo del porto come hub per la distribuzione di questi prodotti essenziali per una vasta gamma di settori industriali.
Al contrario, una flessione, seppur modesta, è stata registrata nei prodotti metallurgici (-1,5%) e nei concimi (-3,3%), evidenziando possibili cambiamenti nelle dinamiche produttive o nella domanda di questi specifici materiali.
La crescente attenzione alla sostenibilità dei trasporti si riflette nell’aumento del traffico ferroviario, che ha incrementato la sua quota di trasporto merci, raggiungendo quasi 1,9 milioni di tonnellate (+3,8% rispetto al 2024) e rappresentando il 14,2% del traffico portuale totale.
Questo dato conferma l’efficacia delle politiche volte a promuovere un trasporto intermodale più efficiente ed ecologicamente responsabile.
Il movimento dei container, indicatore chiave dell’attività commerciale internazionale, continua a mostrare un trend positivo, con 111.000 unità movimentate (+3,5%).
Tuttavia, si segnala una diminuzione dei trailer e delle auto provenienti dalla Germania, suggerendo possibili riallineamenti nelle relazioni commerciali con questo importante partner europeo.
Le prime stime per il mese di luglio rivelano un quadro ancora più incoraggiante, con una crescita prevista del 4,8% e quasi 2,4 milioni di tonnellate movimentate, trainate principalmente dall’aumento dei container (+24%) e dei prodotti petroliferi (+73,8%).
L’andamento complessivo dei primi sette mesi dell’anno proietta una crescita consolidata intorno al 5,5%, elemento che rafforza la fiducia nelle prospettive future del porto di Ravenna come motore di sviluppo economico e commerciale per l’intera regione.