Il ritorno di Holm sancisce un’ulteriore conferma delle difficoltà che affliggono il Bologna.
L’organico felsineo si presenta a Genova con diverse assenze significative: Casale e Pobega faticano a rientrare in pieno regime, mentre la presenza di Sulemana e Immobile resta al momento esclusa, confinata alle cure intensive del reparto medico.
Si tratta di un Bologna zoppicante, costretto a confrontarsi con un Genoa agguerrito e determinato, in un match cruciale per interrompere una spirale negativa e ristabilire un percorso di crescita solida.
La recente sconfitta a Milano, unita ai precedenti insuccessi contro Roma e Milan, e all’inattesa vittoria con il Como, ha generato un’inquietudine palpabile tra i tifosi e messo in discussione le certezze iniziali.
La partita contro il Genoa, dunque, non è soltanto un’occasione per recuperare punti, ma anche per dissipare i timori di un avvio di campionato compromesso, che rischia di erodere il potenziale della squadra.
Il confronto con il Genoa segna l’inizio di un periodo particolarmente intenso per il Bologna, intersecato con l’imminente avvio della campagna europea in Europa League.
Questa sovrapposizione di impegni, dal profilo fisico e mentale, impone a mister Thiago Motta scelte strategiche ponderate, con un’attenzione particolare alla gestione dell’energia dei suoi uomini.
In quest’ottica, la partita contro il Genoa potrebbe rappresentare un’opportunità per concedere spazio a elementi meno utilizzati, permettendo loro di dimostrare il proprio valore e di contribuire attivamente al progetto.
Miranda, desideroso di trovare riscontri positivi alla propria stagione, insieme ai volti nuovi Vitik, Rowe e Bernardeschi, bramano un’opportunità per emergere e integrarsi al meglio nel collettivo.
La loro presenza, anche a partire da una performance di breve durata, potrebbe infondere dinamismo e imprevedibilità in un sistema di gioco che, al momento, fatica a esprimere il suo potenziale.
L’equilibrio tra la necessità di ottenere il risultato e la volontà di preservare le energie e valutare nuove risorse si configura come la sfida più complessa per il tecnico rossoblu, chiamato a gestire un momento delicato con intelligenza e pragmatismo.