“Borgofranco d’Ivrea: un viaggio tra artisti, storia e natura nel cuore del Canavese”

Date:

27 settembre 2024 – 02:20

Julio Iglesias, Fr Cionfoli, Roberto Balocco e Miles Davis: artisti di generi così diversi ma accomunati dalla casualità di essere esposti sulla bancarella dei vinili in piazza Germanetti, durante la festa patronale di Borgofranco d’Ivrea. Nonostante la modesta affluenza di persone a causa dell’ora di pranzo imminente, molti sono già seduti al tavolo del ristorante Il Veliero, con specialità marine e un arredamento che ricorda gli Anni Ottanta. Questo locale si erge di fronte alla desolata stazione ferroviaria, illuminata ma priva di personale, con una pianta invadente di ailanto cresciuta tra i binari. Originaria della Cina e delle isole Molucche, questa pianta ornamentale importata in Europa nel Settecento è ora considerata una delle specie infestanti più tenaci del continente.Seguendo la SP 69 diramazione 1 si giunge al ponte sulla Dora Baltea, che offre uno scorcio quasi preistorico prima di raggiungere Baio Dora, frazione accorpata nel 1929. Le terre del Canavese sono spesso permeate da lampi di creatività e originalità straordinari. Basta passeggiare per le vie del borgo per ammirare case dall’architettura singolare come quella in via Fornace, decorata con maquette, bandiere e fiori oppure incappare in stranezze come la panchina accanto a una statua 1:1 di un fenicottero.Non meno suggestiva è via dei Ribelli, dove sorgono il Centro Etnologico Canavesano e il Coro Bajolese, celebre promotore dell’I Maggio cantato dal 1982: un evento coinvolgente e partecipato. Tra murales vivaci e tracce cancellate delle vecchie scritte fasciste ci si ritrova davanti al ristorante Balmet: attualmente chiuso ma circondato da una pioggia di castagne d’India selvatiche. È quasi un presagio: ne raccolgo una e la conservo in tasca convinto che mi proteggerà dai malanni autunnali.

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