Borsa Italiana chiude in positivo, Ftse Mib +0,47% a 35.204 punti. Spread Btp-Bund ai minimi, aziende in crescita: Iveco +6,22%, Cucinelli +2,63%, Ferragamo +2,15%. Moncler attesa risultati. Stellantis sale (+1,91%), Italgas al top (+1,9%). Saipem in calo (-3,42%) per prezzo greggio. Azioni minori: Olidata crolla (-10.87%), Digital Value sale (+1.48%).

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Nel corso dell’ultima sessione della settimana, la Borsa Italiana ha registrato una chiusura in territorio positivo, con l’indice Ftse Mib che ha segnato un aumento dello 0,47% arrivando a quota 35.204 punti. L’attenzione degli investitori è stata concentrata sull’attesa dell’aggiornamento del rating italiano da parte di SeP e Fitch, il che ha portato lo spread tra i titoli di Stato italiani (Btp) e quelli tedeschi (Bund) a scendere ai minimi degli ultimi tre anni, attestandosi a 117,4 punti. Il rendimento annuo dei Btp è sceso del 5,5 punti percentuali al 3,35%, mentre quello dei Bund tedeschi è diminuito di 2,7 punti percentuali al 2,18%.A primeggiare sul mercato è stata l’azienda Iveco (+6,22%), trainata dai positivi risultati trimestrali e dalle prospettive favorevoli della concorrente Volvo Ab (+3,51% a Stoccolma). Ottimi risultati anche per Cucinelli (+2,63%) e Ferragamo (+2,15%), entrambe premiate dai propri bilanci. Mentre la prima ha diffuso i dati alla vigilia della chiusura di borsa, la seconda li ha presentati due giorni prima. In ascesa anche Moncler (+2,11%), che renderà noti i suoi risultati il prossimo 29 ottobre. A seguire Stellantis (+1,91%), su cui circolano voci riguardo alla possibile cessione di un impianto sperimentale a Yucca (Arizona). Buone performance anche per Italgas (+1,9%), che tocca i massimi degli ultimi dodici mesi, A2A (+1,68%) e Mediobanca (+1,64%). Tra le altre società quotate in Borsa si sono mossi in modo disomogeneo Mps (+2,15%), Popolare Sondrio (+1,05%), Intesa Sanpaolo (+0,74%), Bper Banca (+0.48%), Unicredit (+0.22%) e Banco Bpm (-0.4%). Tim è rimasta poco mossa (-0.08%), mentre Saipem (-3.42%) è stata sotto pressione a causa del calo del prezzo del greggio WTI sotto i 70 dollari al barile; Eni (-0.42%) e Tenaris (-0.14%) si sono mostrate più caute.Tra le azioni a minore capitalizzazione si sono distinte Olidata (-10.87%) e Digital Value (+1.48%): la prima ha subito un forte ribasso a seguito delle perquisizioni effettuate dalla finanza presso le sedi delle due aziende per presunte irregolarità nell’ambito di procedure d’appalto.

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