Nel cuore del territorio barbaricino, in un’area montuosa tra Ghilarza e il Nuraghe Crasto, i Carabinieri hanno smantellato un sofisticato impianto di coltivazione illegale di cannabis, culminando in un arresto per produzione e detenzione ai fini di spaccio.
L’operazione, frutto di un’attenta attività di appostamento e sorveglianza, ha portato all’individuazione e al sequestro di una piantagione estesa e ben organizzata, una delle quattro scoperte in un solo mese all’interno della provincia di Oristano.
L’imponente impianto, abilmente celato nella natura selvaggia, si avvaleva di un sistema di irrigazione complesso, alimentato da tubature che attingevano risorse idriche per sostenere la crescita di ben 350 piante di marijuana.
La localizzazione precisa è stata resa possibile grazie all’impiego di ricognizioni aeree, testimonianza dell’evoluzione delle tecniche investigative e dell’utilizzo di risorse avanzate per contrastare il crimine organizzato.
L’intervento dei Carabinieri, coordinato dalla Compagnia di Ghilarza e supportato dal Comando Provinciale di Oristano, ha visto la partecipazione cruciale dello Squadrone Eliportato Cacciatori di Sardegna di Abbasanta, sottolineando la necessità di competenze specialistiche per operare in aree geograficamente impervie e difficilmente accessibili.
L’elicottero del Nucleo Carabinieri di Elmas ha garantito un supporto aereo fondamentale, permettendo una sorveglianza mirata e una rapida risposta.
Le piante sequestrate, sottoposte ad analisi di laboratorio, hanno rivelato concentrazioni di THC significativamente superiori ai limiti legali, indicando un’attenzione particolare alla qualità del prodotto destinato al mercato illecito.
L’arresto del 40enne, attualmente agli arresti domiciliari in attesa di ulteriori accertamenti, rappresenta solo la prima fase di un’indagine più ampia.
Le autorità stanno ora intensificando gli sforzi per identificare eventuali complici coinvolti nell’organizzazione criminale, ricostruendo le dinamiche operative e cercando di dissanguare la rete di distribuzione.
Questo sequestro, che si aggiunge alle precedenti operazioni, evidenzia l’impegno costante delle forze dell’ordine nel contrasto alla coltivazione illegale di cannabis e alla tutela del territorio, con particolare attenzione alle aree più vulnerabili e isolate.
La scoperta sottolinea, inoltre, la necessità di una vigilanza continua e di una collaborazione sinergica tra le diverse unità operative per fronteggiare efficacemente le sfide poste dal crimine organizzato.