L’arresto di un trentacinquenne a Cagliari ha fatto emergere dettagli inquietanti relativi agli scontri avvenuti il 10 marzo in piazza Matteotti, epicentro di una vibrante protesta contro l’esercitazione militare interforze “Joint Stars”. L’evento, inizialmente concepito come una manifestazione pacifica promossa dal comitato pro Palestina, aveva visto la convergenza di diverse associazioni pacifiste e movimenti antimilitaristi, amplificando la platea di voci contrarie alla presenza militare e alle sue implicazioni geopolitiche.Le indagini condotte dalla Divisione Operativa Narcotici e Antificiotimporali (Digos) della Questura hanno permesso di ricostruire la dinamica degli incidenti che hanno interrotto la manifestazione. Il trentacinquenne, ora in custodia cautelare ai domiciliari, è accusato di aver partecipato attivamente ad atti di violenza nei confronti delle forze dell’ordine, culminati nel lancio di una bomba artigianale che ha provocato lievi ferite a un agente. L’episodio, oltre alla sua gravità intrinseca, solleva interrogativi sulla radicalizzazione di alcune frange partecipanti alle proteste e sulla loro propensione a ricorrere a forme di azione illegale.Le operazioni di identificazione, svolte con metodo e precisione, hanno permesso agli investigatori di rintracciare il soggetto a Monserrato, dove risiedeva, mentre interagiva con un gruppo di persone. La richiesta di applicazione della misura cautelare è stata accolta, formalizzando le accuse di violenza, resistenza a pubblico ufficiale, lesioni personali e detenzione abusiva di materiale esplodivo. La bomba artigianale, il cui potenziale distruttivo, seppur contenuto, testimonia la capacità di preparazione e l’intento aggressivo del responsabile, è ora al vaglio degli artificieri per determinarne la composizione e l’origine.L’arresto, effettuato nel pomeriggio, ha generato un limitato movimento di supporto da parte di alcuni conoscenti, i quali si sono radunati presso la Questura, tuttavia la situazione è stata gestita con professionalità, evitando escalation di tensione. Questo episodio riapre un dibattito cruciale sul delicato equilibrio tra il diritto di manifestare pacificamente e la necessità di garantire l’ordine pubblico e la sicurezza dei cittadini, soprattutto in contesti sociali complessi e caratterizzati da forti polarizzazioni ideologiche. Le indagini proseguono per accertare eventuali complici e per fare luce sulle motivazioni profonde che hanno spinto il trentacinquenne a compiere un atto così riprovevole, contribuendo a creare un clima di paura e incertezza nella comunità.
Cagliari, arrestato per atti di violenza durante la protesta contro l’esercitazione.
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