domenica 7 Settembre 2025
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Cagliari

Cagliari: Mare di Volti Contro la Barbarie a Gaza

A Cagliari, un mare di volti si è riversato di fronte al Bastione di Saint-Remy, un grido corale che squarcia il silenzio: “Fermiamo la barbarie a Gaza”.
La manifestazione, parte di un’articolata mobilitazione nazionale promossa dalla CGIL, ha visto un’ampia convergenza di forze sociali, partiti politici e movimenti civici, testimoniata anche dalla presenza dell’Associazione della Stampa Sarda.
L’evento non è semplicemente una protesta, ma un atto di coscienza, una denuncia lucida e profonda di una delle più gravi e reiterate violazioni del diritto umanitario e internazionale perpetrate dal governo e dall’esercito israeliano nei confronti della popolazione civile di Gaza e della Cisgiordania.

La CGIL manifesta un forte sostegno all’iniziativa umanitaria della Global Sumud Flotilla, un’operazione coraggiosa e simbolica che, a partire da diversi porti del Mediterraneo – Genova, Barcellona, Catania, Tunisia, Grecia – mira a rompere il blocco imposto alla Striscia di Gaza.
La Flotilla non è un gesto isolato, ma un’espressione concreta di solidarietà e un richiamo urgente alla responsabilità collettiva.
“Le immagini della sofferenza, anche se geograficamente distanti, penetrano nel nostro sentire comune, scuotendo le nostre coscienze”, ha affermato Fausto Durante, segretario generale della CGIL sarda.

“È un dovere morale per un popolo che si dichiara civile e democratico sollevare la propria voce contro un genocidio in atto.
Non possiamo rimanere spettatori passivi di una tragedia di tali proporzioni”.

La CGIL non si accontenta di dichiarazioni di intenti.
Riconosce che la risoluzione di questo conflitto complesso e profondamente radicato richiede un impegno concreto e coordinato da parte dei governi democratici, firmatari degli accordi, dei trattati e delle convenzioni internazionali che sanciscono il rispetto dei diritti umani, della legalità e della giustizia.

La mobilitazione popolare, la partecipazione attiva e la rottura della rassegnazione sono strumenti potenti per esercitare pressione sui decisori politici e per promuovere un cambiamento significativo.
Questa manifestazione è un invito a superare l’indifferenza, a coltivare l’empatia e a tradurre l’indignazione in azione.

Non si tratta solo di fermare la violenza immediata, ma di affrontare le cause strutturali di questa crisi umanitaria, promuovendo un futuro di pace, giustizia e dignità per tutti i popoli del Mediterraneo.

La voce collettiva, l’azione concertata, la solidarietà incondizionata: questi sono gli strumenti per contrastare la barbarie e costruire un mondo più giusto e umano.

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