L’innovazione nel campo delle cure palliative si manifesta in Sardegna, all’ospedale San Giovanni di Dio di Cagliari, con un progetto pionieristico che integra la tecnologia avanzata per alleviare la sofferenza e migliorare la qualità della vita dei pazienti oncologici e non solo.
Al centro dell’iniziativa si colloca la “Stanza Serena”, un ambiente terapeutico potenziato da un letto ad acqua a temperatura controllata, ma esteso ben oltre i confini fisici dell’ospedale grazie all’integrazione del metaverso.
Questo approccio ibrido, che combina l’assistenza tradizionale con realtà virtuale e aumentata, rappresenta un salto qualitativo nella gestione del dolore, dell’ansia e della nausea che spesso accompagnano le patologie croniche e degenerative.
La possibilità di accedere a stimoli multisensoriali – colori rilassanti, tessuti piacevoli al tatto, aromaterapia – direttamente a domicilio, tramite visori immersivi, permette di ricreare l’esperienza della “snoezelen”, un metodo di stimolazione sensoriale noto per i suoi effetti benefici sul benessere psicofisico.
L’ospedale di Cagliari è la prima struttura sanitaria italiana a implementare un servizio di cure palliative in realtà virtuale, aprendo la strada a un futuro in cui l’assistenza può essere personalizzata e distribuita in modo più equo, superando le barriere geografiche e logistiche.
Il metaverso non è solo un ambiente di intrattenimento; in questo contesto, diventa un ponte virtuale che connette pazienti, familiari e professionisti sanitari, favorendo un supporto emotivo e pratico costante.
Il progetto non si limita alla gestione del dolore fisico.
Attraverso la piattaforma virtuale, i pazienti possono accedere a un ventaglio di servizi amministrativi e diagnostici: prenotazioni, pagamenti, consultazione del fascicolo sanitario elettronico, comunicazione con gli uffici ospedalieri, tutto con la comodità di un accesso remoto.
La dottoressa Maria Cristina Deidda, oncologa palliativista, spiega che gli stimoli sensoriali agiscono direttamente sulla corteccia cerebrale, promuovendo il rilassamento, riducendo l’ansia e l’angoscia, e persino diminuendo la percezione del dolore fino al 40%.
La “Stanza Serena” diventa così una metafora dell’abbraccio terapeutico, un gesto di cura che si estende oltre lo spazio fisico, offrendo un rifugio virtuale per i momenti di sofferenza.
Il commissario straordinario dell’AOU di Cagliari, Vincenzo Serra, sottolinea l’importanza di questo progetto come esempio di come la tecnologia possa migliorare significativamente la qualità della vita dei pazienti, in particolare quelli anziani e affetti da patologie croniche.
L’iniziativa testimonia un impegno concreto verso un modello di assistenza più umanizzato, accessibile e centrato sul paziente, aprendo nuove prospettive per la cura del dolore e il supporto emotivo in un’era sempre più digitalizzata.
L’esperienza condivisa da Greca, una delle prime pazienti ad accedere al servizio domiciliare, testimonia il profondo senso di benessere che questa innovativa soluzione terapeutica è in grado di offrire.





