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Furto al deposito ADM a Prato Sardo: caccia al commando e ordigni improvvisati.

Nel cuore della notte, a Prato Sardo, una zona industriale ai margini di Nuoro, si è consumata un’azione criminale di notevole impatto e complessità.
Intorno alle 4:00, un gruppo di malvivoli, stimato tra i cinque e i sei individui, ha perpetrato un furto di portata significativa all’interno di un deposito di proprietà dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.

L’evento, caratterizzato da una rapidità e precisione che denotano una pianificazione accurata, ha lasciato dietro di sé un’area interdetta e un’indagine in piena escalation.L’operazione ha visto l’impiego di veicoli commerciali, presumibilmente furgoni, utilizzati per forzare l’accesso alla struttura e agevolare il trasporto della refurtiva, il cui valore economico è attualmente quantificato in una cifra imprecisa, ma presumibilmente elevata, stimata in decine di migliaia di euro.

La natura specifica degli articoli sottratti – presumibilmente ingenti quantità di tabacchi lavorati – sottolinea l’interesse di organizzazioni criminali nei confronti di questo particolare mercato nero, sfruttando la sua redditività intrinseca.

La fuga del commando non è avvenuta senza ostacoli, o, più precisamente, senza un tentativo deliberato di ostacolare le forze dell’ordine.
Lungo le vie di accesso all’area industriale, i criminali hanno disseminato oggetti che avrebbero dovuto costituire trappole per i veicoli di soccorso o delle unità di polizia: chiodi e catene, strumenti semplici ma potenzialmente efficaci nel ritardare gli inseguimenti.

Ancora più inquietante è la presenza di presunti ordigni improvvisati – bombole di gas collegate a fili elettrici – che, pur apparentemente rudimentali, sollevano interrogativi sulla preparazione e sull’intento di intimidazione del gruppo.
La loro presenza ha immediatamente scatenato un protocollo di sicurezza specifico, richiedendo l’intervento degli artificieri e la chiusura temporanea delle strade circostanti.

La Questura di Nuoro ha prontamente attivato la squadra mobile, incaricata di avviare le indagini e analizzare i filmati di sorveglianza per ricostruire l’esatta dinamica dell’evento e identificare i responsabili.

La polizia scientifica è stata mobilitata per raccogliere ogni possibile traccia – impronte, residui di materiali, elementi balistici – che possa fornire indizi cruciali per l’identificazione degli autori.

La caccia all’uomo è in pieno svolgimento, con un’intensificazione dei controlli e dei posti di blocco nei dintorni di Nuoro e in tutta la provincia, in una cornice che vede la convergenza di competenze investigative diverse e l’utilizzo di risorse specializzate.

Questo evento non solo mette in luce la vulnerabilità di infrastrutture strategiche, ma sottolinea anche la persistente minaccia rappresentata dalla criminalità organizzata e dalla sua capacità di adattarsi e pianificare azioni complesse.

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