venerdì 1 Agosto 2025
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Gaia Costa: Perizia tecnica per chiarire la verità sulla sua morte.

L’inchiesta sulla tragica scomparsa di Gaia Costa, la giovane babysitter travolta e uccisa l’8 luglio a Porto Cervo, assume contorni più definiti con l’incarico conferito ai consulenti tecnici Giancarlo Rosa e Marco Antonio Pes.

L’obiettivo primario è ricostruire, con rigore scientifico e precisione irripetibile, le circostanze che hanno portato alla morte della 24enne, in un incidente che ha scosso profondamente la comunità locale e sollevato interrogativi su dinamiche e responsabilità.
I due esperti saranno chiamati a vagliare un complesso corpus di dati.

Oltre all’analisi approfondita del telefono cellulare di Vivian Spohr, la manager tedesca indagata per omicidio stradale, e del sistema informativo a bordo del SUV BMW, i consulenti esamineranno scrupolosamente la documentazione prodotta dai carabinieri della stazione di Porto Cervo, i quali hanno effettuato i primi rilievi sul luogo dell’incidente.
Particolare attenzione sarà dedicata al filmato estratto dal sistema di videosorveglianza, una testimonianza visiva potenzialmente cruciale per chiarire la sequenza degli eventi.

Il termine dei lavori è previsto entro venti giorni, un lasso di tempo necessario per condurre accertamenti complessi e garantire la massima attendibilità dei risultati.

L’incidente si è verificato intorno alle 13:00 in via Aga Khan, una delle arterie principali del rinomato centro costiero.

Gaia Costa, impegnata come babysitter nella zona, stava attraversando le strisce pedonali quando è stata investita dal SUV condotto da Vivian Spohr, in vacanza con la famiglia.

Immediatamente dopo l’evento, la donna si è recata in Germania, una decisione che ha sollevato alcune polemiche, ma che è stata giustificata dagli inquirenti, i quali hanno escluso la necessità di trattenimento, vista la negatività degli esami tossicologici e alcolimetrici e la collaborazione offerta durante le operazioni di controllo.

La posizione di Vivian Spohr è attualmente inchiesta per omicidio stradale, senza aggravanti che ne abbiano richiesto la permanenza sul territorio italiano.

Parallelamente all’attività dei consulenti tecnici nominati dalla Procura, le parti legali coinvolte – i difensori di Vivian Spohr, gli avvocati Angelo Merlini e Alessandro Vitale, e l’avvocato Antonello Desini, che rappresenta la famiglia della vittima – hanno provveduto a nominare propri consulenti di parte.
Questa strategia, comune nei procedimenti di questa natura, mira a garantire una pluralità di valutazioni e a tutelare al meglio gli interessi delle rispettive parti.
La ricostruzione forense e la perizia tecnica assumeranno quindi un ruolo centrale nel definire le responsabilità e nell’apportare luce su un evento tragico che ha profondamente segnato la Costa Smeralda.

La complessità dell’indagine richiede un approccio multidisciplinare e un’analisi minuziosa di ogni singolo elemento, al fine di restituire alla famiglia Costa e all’intera comunità una verità completa e inoppugnabile.

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