martedì 9 Settembre 2025
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Incendio doloso in Sardegna: devastato un parco solare

Un’area destinata alla produzione di energia pulita è stata devastata dalle fiamme nella notte a Viddalba, nel nord Sardegna.

Un incendio di vaste proporzioni, presumibilmente doloso, ha distrutto circa cinquemila pannelli fotovoltaici, componente essenziale di un parco solare ancora in fase di realizzazione.
L’evento, verificatosi intorno alle prime ore del mattino, ha provocato danni ingenti e solleva interrogativi profondi sul futuro delle energie rinnovabili e sulla crescente escalation di attacchi infrastrutturali.

L’incendio, alimentato da venti favorevoli, si è propagato rapidamente, inghiottendo l’impianto in costruzione.
I Vigili del Fuoco, coadiuvati da squadre provenienti da diverse località del Sassarese, hanno lavorato incessantemente per domare le fiamme, un’operazione complessa e dispendiosa in termini di risorse.
Il fumo denso e acre ha reso difficile l’accesso all’area, ostacolando le operazioni di spegnimento e richiedendo l’intervento di personale specializzato.

L’ipotesi di un atto doloso è al vaglio dei Carabinieri della Compagnia di Valledoria, che hanno avviato un’indagine approfondita per identificare i responsabili.
L’accensione intenzionale di un impianto fotovoltaico non è solo un attacco alla proprietà privata, ma una deliberata sabotazione della transizione energetica e uno scontro diretto con gli sforzi compiuti per ridurre la dipendenza dai combustibili fossili.
L’atto criminoso interviene in un contesto di crescente tensione tra sostenitori e oppositori delle energie rinnovabili, spesso alimentata da disinformazione e interessi economici.

Oltre alla perdita economica rappresentata dai pannelli distrutti, l’incendio pone seri interrogativi sulla sicurezza degli impianti fotovoltaici e sulla necessità di rafforzare le misure di protezione contro atti vandalici e sabotaggi.
L’evento potrebbe avere ripercussioni sul piano nazionale, rallentando il raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione e alimentando il dibattito sull’opportunità di investimenti in tecnologie alternative o di implementazione di sistemi di sicurezza più sofisticati.

La ricostruzione dell’impianto richiederà tempo e risorse, e solleva la questione della copertura assicurativa e della responsabilità dei gestori.
L’incidente si inserisce in un quadro più ampio di aggressioni a infrastrutture strategiche, un fenomeno preoccupante che richiede un’azione coordinata tra forze dell’ordine, istituzioni e operatori del settore per garantire la sicurezza e la continuità dei servizi essenziali.
La vicenda di Viddalba, pertanto, non è un episodio isolato, ma un campanello d’allarme che invita a riflettere sulla fragilità delle infrastrutture energetiche e sulla necessità di promuovere una cultura del rispetto e della collaborazione per il bene comune.

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