sabato 11 Ottobre 2025
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Cagliari

Inversione di rotta nel caso di Selegas: revocata la misura cautelare.

L’ordinanza del giudice per le indagini preliminari di Cagliari, Claudia Falchi Delitala, depositata l’8 ottobre, ha generato un’inattesa inversione di rotta nel procedimento a carico di un uomo di 45 anni residente a Selegas.

La misura cautelare di avvicinamento, precedentemente imposta alla donna ex compagna e accompagnata dall’obbligo di sorveglianza tramite braccialetto elettronico, è stata revocata in tempi eccezionalmente rapidi, meno di un giorno.
La decisione del gip si è basata sull’analisi critica delle argomentazioni presentate dalla difesa, rappresentata dall’avvocato Pierandrea Setzu, e sulla condivisione del parere favorevole espresso dal pubblico ministero.
L’uomo, durante l’interrogatorio di garanzia, ha fornito una versione alternativa degli eventi, reinterpretando i conflitti intercorsi con l’ex compagna come espressione di problematiche inerenti alla gestione congiunta della prole, in particolare riguardo a questioni educative e finanziarie.

Questa prospettiva ha sostanzialmente messo in discussione la presunta natura persecutoria dei comportamenti attribuiti all’uomo.

L’ordinanza evidenzia inoltre elementi di incertezza e ambiguità nel comportamento della querelante.
La collaborazione mostrata nell’adempimento delle prescrizioni imposte dalla misura cautelare è stata giudicata insufficiente, sollevando dubbi sulla sua reale volontà di rispettare le disposizioni imposte.

Questo aspetto, unito alla ricostruzione fornita dalla difesa, ha portato il giudice a ritenere che gli indizi di colpevolezza originariamente riscontrati si siano significativamente attenuati, così come la necessità di mantenere in vigore le misure cautelari.
La vicenda solleva interrogativi rilevanti sull’applicazione delle misure cautelari in materia di violenza di genere, sottolineando l’importanza di un’analisi approfondita e contestualizzata delle dinamiche relazionali complesse.
La decisione del gip di Cagliari, pur riconoscendo la delicatezza del caso, evidenzia la necessità di evitare interpretazioni affrettate e di valutare con attenzione le versioni contrastanti delle parti coinvolte, al fine di garantire una corretta applicazione della giustizia e il rispetto dei diritti fondamentali di tutti i soggetti interessati.

La vicenda apre un dibattito su come bilanciare la protezione delle vittime con la tutela della presunzione di innocenza e la garanzia di un giusto processo.

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