Un’indagine scientifica pionieristica si sta sviluppando lungo le coste incontaminate della Sardegna, nel contesto del progetto BeeSafe, sostenuto dalla National Geographic Society. Il team di ricercatori, a bordo di una imbarcazione a vela, sta conducendo un’analisi approfondita della contaminazione da microplastiche non solo nel suolo, ma anche su fiori e insetti, con un focus particolare sull’interazione critica tra flora e fauna impollinatrice. L’obiettivo primario è far luce su un aspetto ancora largamente inesplorato dell’inquinamento ambientale: l’impatto delle microplastiche negli ecosistemi terrestri.La presenza ubiquitaria delle microplastiche è ormai un dato di fatto, tuttavia, la comprensione della loro influenza negli ambienti non acquatici rimane lacunosa, soprattutto quando si tratta di valutare le conseguenze sulle complesse relazioni ecologiche. Come sottolinea Ilaria Colzi, biologa vegetale e coordinatrice del progetto, questi studi di monitoraggio sono essenziali per quantificare la reale portata dell’inquinamento in contesti naturali e per comprendere le implicazioni per la salute degli ecosistemi.L’attenzione si concentra in particolare sulle popolazioni di api selvatiche, che in molte regioni del mondo stanno subendo un preoccupante declino. David Baracchi, zoologo, evidenzia come le microplastiche possano rappresentare un fattore di stress aggiuntivo per questi organismi vitali. La ricerca mira a definire accuratamente il livello di esposizione alle microplastiche nell’ambiente naturale, per poi poter procedere con test ecotossicologici in laboratorio e sviluppare strategie di conservazione mirate.Il processo di impollinazione, fondamentale per la riproduzione di gran parte delle piante da fiore, è al centro dell’indagine. Massimo Nepi, biologo vegetale, ricorda che la produzione di frutti e semi dipende direttamente da questa complessa interazione. Qualsiasi compromissione di questo processo, derivante da fattori di stress ambientali quali l’inquinamento da microplastiche, può avere ripercussioni significative sulla biodiversità e sulla produzione agricola.Il progetto BeeSafe coinvolge un team multidisciplinare di esperti provenienti da diverse istituzioni, tra cui le Università di Firenze, Siena e Cagliari, e si avvale del supporto logistico di Claudia Lippi di Lasca la Randa. I risultati della ricerca non solo saranno pubblicati in riviste scientifiche, ma saranno anche veicolati attraverso un documentario e iniziative di divulgazione, per sensibilizzare il pubblico sull’importanza di affrontare questa sfida ambientale emergente e promuovere pratiche più sostenibili. L’iniziativa rappresenta un contributo significativo alla ricerca di soluzioni per proteggere gli impollinatori e garantire la salute degli ecosistemi terrestri.
Microplastiche in Sardegna: un’indagine salva le api.
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