Mercoledì è stato impiantato, presso l’Unità operativa di Neurologia dell’ospedale San Martino di Oristano, il primo infusore sottocutaneo di levodopa, un farmaco cruciale nel trattamento dei sintomi del Parkinson.
Il dispositivo è stato inserito in un uomo di 71 anni, residente in Oristanese, affetto dalla malattia in una fase avanzata e complessa.
La dottoressa Rita Farris, direttrice dell’ambulatorio Disturbi del Movimento, spiega che i pazienti affetti da Parkinson assumono normalmente la levodopa per via orale.
Tuttavia, con il progredire della malattia, l’efficacia del farmaco tende a diminuire a causa della riduzione della biodisponibilità, con conseguenti fluttuazioni invalidanti come blocchi motori, movimenti incontrollati e disturbi del sonno.
La nuova terapia sottocutanea, disponibile dal 2024, offre un vantaggio significativo: il farmaco viene rilasciato costantemente nel corpo nell’arco delle 24 ore.
Questo permette di controllare meglio i sintomi, ridurre le fluttuazioni motorie e migliorare la qualità del sonno, con un impatto positivo sulla vita del paziente.
L’impianto prevede il posizionamento di un ago nel braccio o nell’addome, collegato a una pompa di infusione che eroga il farmaco in maniera continuativa.
La procedura è semplice e, una volta stabilizzata, può essere gestita a domicilio da un caregiver formato dal personale sanitario.
Dopo il successo con il primo paziente, altri individui con malattia in fase avanzata hanno richiesto l’impianto della pompa di infusione.
L’ambulatorio Disturbi del Movimento dell’ospedale San Martino di Oristano attualmente segue oltre 130 pazienti parkinsoniani.