Un’operazione dei carabinieri di Cagliari ha portato all’arresto di ulteriori due individui, ampliando le indagini che, a maggio, avevano già disarticolato un’organizzazione criminale specializzata nella produzione e distribuzione di cannabis tra la Sardegna e il Nord Italia. Le nuove ordinanze di custodia cautelare, emesse dal giudice per le indagini preliminari di Cagliari, sigillano un anello cruciale nella rete di attività illecite, evidenziando la sofisticatezza e la ramificata natura del traffico.Gli arrestati, un giovane di 23 anni residente in provincia di Bergamo e di fatto domiciliato a Porto Cervo, e un uomo di 40 anni proveniente da Illorai, non sono estranei all’attenzione delle autorità. La loro individuazione e il loro arresto rappresentano un passo significativo nella ricostruzione del modus operandi del gruppo, focalizzandosi sulle figure chiave che hanno orchestrato la filiera, dalla coltivazione alla distribuzione su larga scala.Le indagini hanno rivelato che i due soggetti non si limitavano a ruoli marginali, ma ricoprivano posizioni di responsabilità all’interno dell’organizzazione. Il 23enne, in particolare, gestiva aspetti logistici cruciali, mentre il 40enne contribuiva alla pianificazione e all’organizzazione delle coltivazioni. La scelta della provincia di Bergamo come nodo centrale delle operazioni distributive sottolinea la capacità del gruppo di individuare aree strategiche, con elevata domanda e canali di distribuzione ben consolidati.L’ingegnosa strategia impiegata dall’organizzazione prevedeva la creazione di coltivazioni decentralizzate, sparse nell’entroterra sardo. Questa dispersione geografica rendeva più difficile la localizzazione e l’intercettazione delle attività, e permetteva una rapida riorganizzazione in caso di controlli o sequestri. La capacità di adattamento e la flessibilità operativa si configurano come elementi distintivi di questa struttura criminale, che ha saputo eludere i controlli per un periodo di tempo significativo.L’arresto di questi due soggetti apre ora nuove piste investigative, con l’obiettivo di identificare e assicurare alla giustizia tutti i complici coinvolti nella filiera, ricostruendo le dinamiche interne al gruppo e individuando i finanziatori e i responsabili della gestione complessiva dell’organizzazione. Il caso sottolinea l’importanza di una collaborazione interregionale e di un’analisi approfondita delle reti criminali che operano su territori vasti, sfruttando la complessità geografica e le differenze socio-economiche tra le diverse aree del Paese.
Nuovi arresti in Sardegna: colpita rete di traffico cannabis
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