Un’intensa ondata di calore, caratterizzata da temperature minime notturne persistentemente elevate e medie diurne estreme, sta per investire la Sardegna.
L’allerta diramata dalla Protezione Civile regionale, in vigore per il 27 e 28 agosto, evidenzia un evento meteorologico di particolare intensità e potenziale impatto sulla salute pubblica e sull’ambiente.
Questa ondata di calore non è un fenomeno isolato, ma si inserisce in un contesto di anomalie climatiche sempre più frequenti e intense, che testimoniano l’effetto tangibile del cambiamento climatico nel Mediterraneo.
L’aumento delle temperature medie globali sta alterando i pattern meteorologici regionali, favorendo l’insorgenza di ondate di calore prolungate e di maggiore impatto.
L’evoluzione del fenomeno è definita da una complessa interazione di dinamiche atmosferiche.
Inizialmente, l’area più esposta sarà il settore occidentale dell’isola, in particolare la fascia costiera settentrionale, dove l’irraggiamento solare sarà amplificato dalla morfologia del territorio.
Successivamente, la rotazione dei flussi d’aria provenienti da ovest, un meccanismo tipico delle circolazioni anticicloniche estive, trasporterà l’aria calda verso il settore meridionale e orientale, accentuando ulteriormente le temperature.
Le previsioni indicano picchi termici superiori ai 40 gradi Celsius sul versante occidentale mercoledì, mentre giovedì il focus dell’onata si sposterà a est e sul Campidano, con valori potenzialmente analoghi.
È fondamentale sottolineare che queste temperature, unite all’umidità relativa, possono generare un elevato indice di disagio termico, particolarmente rischioso per anziani, bambini, persone affette da patologie croniche e lavoratori all’aperto.
L’evento non si limita solo a un incremento delle temperature.
Si prevede un aumento dell’evaporazione, con conseguente potenziale aggravamento della siccità che già affligge l’isola e un aumento del rischio di incendi boschivi, alimentati dalla vegetazione secca e dalla scarsa umidità.
La pressione su risorse idriche già sotto stress potrebbe inoltre accentuarsi, richiedendo un attento monitoraggio e misure di gestione efficiente.
Inoltre, la persistenza di temperature elevate durante le ore notturne compromette la possibilità di un recupero termico, aumentando il rischio di stress termico e disturbi del sonno.
L’adeguata idratazione, la protezione dall’esposizione diretta al sole nelle ore più calde e l’utilizzo di ambienti climatizzati (ove possibile) sono misure essenziali per mitigare i rischi per la salute.
È cruciale monitorare costantemente le previsioni meteorologiche e seguire le indicazioni delle autorità competenti.