All’avanguardia della chirurgia ortopedica sarda, il Policlinico Sassarese ha recentemente ospitato un intervento chirurgico di straordinaria complessità e innovazione: la prima protesi personalizzata in titanio di astragalo e tibia mai eseguita in assoluto in Sardegna.
Questa procedura, che segna una pietra miliare nella gestione delle patologie dell’articolazione della caviglia, offre una soluzione terapeutica avanzata per pazienti affetti da lesioni articolari estese e compromissioni funzionali significative.
Il paziente, un uomo di sessantacinque anni, presentava una grave necrosi dell’astragalo, un quadro complicato aggravato da una pregressa protesizzazione tibiale risalente al 2015, che aveva generato una perdita di sostanza ossea e compromesso l’integrità strutturale dell’arto inferiore destro.
L’intervento, effettuato con successo e seguito da una rapida dimissione in buone condizioni, rappresenta una speranza concreta per il recupero della funzionalità e della qualità di vita del paziente.
L’intervento è stato guidato dal Prof.
Andrea Valcarenghi, riconosciuto esperto nel campo della chirurgia del piede e della caviglia e responsabile dell’Unità Funzionale di chirurgia del piede e della caviglia del Policlinico Abano Terme, centro di eccellenza all’interno del Gruppo Ospedaliero Leonardo.
La sua expertise, affiancata dalla collaborazione dei colleghi Marco Zamperetti e Luca Di Lenarda, provenienti anch’essi dal team di Abano, e della Dott.ssa Sara Meschini del Policlinico Sassarese, ha permesso di realizzare un’operazione chirurgica di elevata precisione e complessità.
La chiave dell’innovazione risiede nell’utilizzo di una tecnica chirurgica all’avanguardia basata sulla pianificazione preoperatoria tridimensionale.
Attraverso l’elaborazione di immagini TAC (tomografia assiale computerizzata) avanzate, il team ha potuto progettare e realizzare una protesi in titanio su misura, perfettamente adattata all’anatomia specifica del paziente.
Questo approccio personalizzato consente di ottimizzare l’allineamento osseo, minimizzando i rischi di instabilità e massimizzando la biocompatibilità del materiale impiantato.
La precisione millimetrica, garantita dal dettagliato planning operatorio condiviso con la ditta produttrice, rappresenta un elemento distintivo di questa tecnica chirurgica.
La progettazione della protesi si basa su uno studio approfondito delle immagini TAC 3D, ottenute anche dall’analisi dell’articolazione controlaterale, al fine di ripristinare un’anatomia e una biomeccanica il più possibile naturali.
Questa metodica si configura come un’alternativa promettente all’artrodesi, un intervento più invasivo che, pur stabilizzando l’articolazione, comporta la perdita della mobilità della caviglia.
La degenza post-operatoria è prevista di breve durata, generalmente compresa tra i due e i tre giorni, seguita da un programma di riabilitazione fisioterapica mirata, iniziata a distanza di tre o quattro settimane dall’intervento, in collaborazione con il reparto di Riabilitazione Funzionale.
Questo approccio integrato mira a ripristinare la funzionalità completa dell’arto inferiore, consentendo al paziente di ritornare alle proprie attività quotidiane con sicurezza e comfort.
L’evento sottolinea l’impegno del Policlinico Sassarese nel portare all’attenzione dei pazienti sardi soluzioni terapeutiche all’avanguardia e contribuisce a consolidare il ruolo del Gruppo Ospedaliero Leonardo come punto di riferimento per l’innovazione chirurgica nel campo dell’ortopedia.






