La Giunta Regionale ha approvato un piano strategico di riforma per l’oncologia e la chirurgia, delineando un nuovo modello di assistenza volto a ottimizzare l’efficienza, l’equità e la qualità delle cure per i pazienti affetti da patologie neoplastiche e a garantire percorsi chirurgici standardizzati e performanti.
L’iniziativa rappresenta una risposta all’evoluzione dei bisogni assistenziali e all’esperienza maturata negli ultimi anni, consolidando la governance della rete oncologica e chirurgica attraverso una revisione organica dei processi e una riorganizzazione delle strutture.
Al cuore del piano, si colloca il rinnovato ruolo del Tavolo Tecnico Permanente per i Percorsi Diagnostico-Terapeutico-Assistenziali (Pdta) oncologici.
Questo organo, arricchito dalla presenza di esperti e referenti provenienti dalle Aziende Sanitarie, assumerà un ruolo cruciale non solo come punto di riferimento metodologico, ma anche come motore di integrazione operativa.
La sua funzione primaria sarà garantire l’omogeneità dei Pdta a livello regionale, promuovendo un monitoraggio continuo e implementando meccanismi di miglioramento iterativo, basati su dati e indicatori di performance.
L’approccio adottato mira a superare le frammentazioni esistenti, favorendo una presa in carico del paziente centrata e coordinata, in cui l’integrazione verticale tra specialisti e l’integrazione orizzontale tra diverse strutture sanitarie diventano elementi imprescindibili.
Il Tavolo Tecnico, in questa prospettiva, agirà come ponte tra le Direzioni Sanitarie, le strutture di Qualità e Risk Management e, significativamente, le associazioni di pazienti, promuovendo una visione condivisa e partecipata dell’assistenza.
Un elemento innovativo è l’istituzione del Tavolo Tecnico Regionale dei Centri di Accoglienza e Supporto (CAS), un organismo stabile destinato a coordinare e potenziare l’offerta di servizi di supporto psicosociale e riabilitativo per i pazienti e le loro famiglie.
Questo tavolo affiancherà il percorso clinico con un’attenzione specifica al benessere emotivo e alla qualità della vita, riconoscendo l’importanza di un approccio olistico alla cura.
La riorganizzazione della rete chirurgica rappresenta un ulteriore pilastro del piano.
La valutazione delle strutture sanitarie si baserà non solo sui volumi di attività, ma anche sulla qualità delle prestazioni erogate, definendo soglie minime e benchmark di riferimento per l’accreditamento.
L’obiettivo è incentivare la specializzazione e l’eccellenza, promuovendo l’integrazione tra ospedali di primo e secondo livello e monitorando costantemente performance e indicatori di esito.
Un coordinamento centrale garantirà la governance della rete chirurgica, analizzando le criticità emerse e proponendo soluzioni operative, con la possibilità di rivedere i percorsi e riallocare le attività.
Questo organo avrà il compito di definire e aggiornare i mandati delle strutture, facilitando la collaborazione tra le Aziende Sanitarie attraverso accordi di programma e collaborazioni strutturate, e integrando la gestione delle liste d’attesa e l’ottimizzazione dell’utilizzo delle sale operatorie.
L’introduzione di sistemi di monitoraggio avanzati e la diffusione di linee guida uniformi mirano a garantire standard elevati e a ridurre le disuguaglianze nell’accesso alle cure chirurgiche.