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giovedì 23 Ottobre 2025

Ristorante a Cagliari, NAS sotto shock: sporcizia, rischi e sospensione.

Un’ispezione condotta dai Carabinieri del Nucleo Antisofisticazioni e Sanità (NAS) di Cagliari ha portato alla luce una situazione allarmante all’interno di un ristorante situato nel cuore della città.
L’attività commerciale, gestita da un uomo di 46 anni residente nel capoluogo, è stata oggetto di un’indagine approfondita che ha rivelato una serie di gravi carenze igienico-sanitarie e strutturali, tali da compromettere seriamente la sicurezza alimentare e la salute pubblica.
L’intervento del NAS non è stato una semplice verifica di routine, ma una risposta a preoccupazioni latenti che hanno spinto i militari a compiere un’analisi puntuale delle condizioni operative del ristorante.

Le constatazioni effettuate hanno delineato un quadro desolante: il laboratorio destinato alla preparazione dei cibi si presentava in uno stato di abbandono e degrado avanzato.

La sporcizia incrostata sulle superfici, l’untuosità pervasiva e la pavimentazione trascurata creavano un ambiente insalubre, favorevole alla proliferazione di agenti patogeni.
L’esposizione di cavi elettrici rappresentava un rischio evidente per la sicurezza del personale e dei clienti, mentre la presenza di insetti morti testimoniava una scarsa efficacia delle misure di controllo infestanti.

Anche le apparecchiature di refrigerazione, strumenti essenziali per la conservazione degli alimenti, versavano in condizioni di pulizia inadeguate, con il rischio di contaminazione crociata e alterazione dei prodotti.
Un elemento particolarmente sconcertante è emerso nell’individuazione di un deposito alimentare improvvisato all’interno del locale destinato al servizio igienico e spogliatoio del personale.
Questa soluzione, evidentemente adottata per sopperire a una mancanza di spazio adeguato, rappresenta una violazione flagrante delle normative igienico-sanitarie, in quanto espone gli alimenti a contaminazioni dirette e indirette.

La scoperta di un servizio igienico scollegato dalla rete fognaria, invece, amplifica il quadro di inosservanza delle prescrizioni di legge e solleva serie preoccupazioni per la potenziale contaminazione delle acque.

L’assenza di un piano di autocontrollo HACCP correttamente implementato, con la conseguente mancanza di documentazione relativa ai controlli preventivi, ha ulteriormente aggravato la situazione.
L’HACCP, infatti, non è un mero adempimento burocratico, ma uno strumento fondamentale per la gestione della sicurezza alimentare, che permette di identificare e controllare i pericoli potenziali lungo l’intera filiera, dalla materia prima al prodotto finito.
La sua inosservanza indica una profonda carenza di consapevolezza e responsabilità da parte del gestore.
In considerazione della gravità delle irregolarità riscontrate, i Carabinieri del NAS hanno disposto l’immediata sospensione dell’attività di preparazione e somministrazione di alimenti, imponendo il divieto di riapertura fino a quando non saranno completamente ripristinate le condizioni igienico-strutturali adeguate.

Le sanzioni amministrative irrogate, per un ammontare di 3.000 euro, rappresentano una conseguenza diretta della violazione delle normative in materia di sicurezza alimentare.

L’intervento dei militari è stato inoltre segnalato all’Autorità Sanitaria competente, che dovrà procedere con ulteriori valutazioni e prescrizioni al fine di garantire la tutela della salute pubblica e la piena conformità dell’attività commerciale alle normative vigenti.
Questo episodio sottolinea l’importanza cruciale dei controlli e della vigilanza per assicurare la sicurezza alimentare e prevenire rischi per la salute dei consumatori.

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