La Sardegna compie un significativo passo avanti nel garantire i Livelli Essenziali di Assistenza (LEA), pilastri del Servizio Sanitario Nazionale, raggiungendo nel 2023 gli standard minimi previsti.
La valutazione, frutto dell’analisi della Fondazione Gimbe sulla relazione ministeriale “Monitoraggio dei LEA attraverso il Nuovo Sistema di Garanzia”, evidenzia un’inversione di tendenza rispetto al passato, con l’Isola che passa da una valutazione negativa a una decisamente positiva, guadagnando 26 punti.
Un risultato che, nel panorama meridionale, la affianca solo a Puglia e Campania, testimoniando un impegno regionale volto a rafforzare l’offerta di servizi sanitari essenziali.
Il punteggio complessivo ottenuto dalla Sardegna nel 2023 si attesta a 192 su 300, un dato che, pur indicando un percorso di miglioramento ancora in corso, colloca la regione al sedicesimo posto tra le regioni e province autonome italiane, riconoscendone l’adempimento agli obblighi previsti dal Nuovo Sistema di Garanzia (NSG).
Questo sistema, introdotto per ottimizzare il controllo e la trasparenza nell’erogazione dei LEA, rappresenta uno strumento cruciale per garantire pari accesso alle cure su tutto il territorio nazionale.
L’analisi di Gimbe scende poi nel dettaglio, valutando l’efficacia della sanità sarda attraverso 26 indicatori specifici.
Si riscontra una performance particolarmente solida nell’ambito della prevenzione, dove la regione si posiziona al quattordicesimo posto, segnale di un’attenzione crescente verso la promozione della salute e la diagnosi precoce di patologie.
L’area distrettuale, ovvero quella che garantisce l’assistenza territoriale e la continuità delle cure, mostra anch’essa progressi significativi, collocando la Sardegna al sedicesimo posto.
Tuttavia, l’analisi rivela una criticità nell’area ospedaliera, dove la regione si posiziona in ultima posizione, penultima tra tutte.
Questo dato suggerisce la necessità di interventi mirati per potenziare le strutture sanitarie ospedaliere, migliorare l’efficienza dei processi e garantire standard qualitativi adeguati.
La disparità tra le diverse aree di assistenza sottolinea l’importanza di un approccio integrato e multidisciplinare, volto a ottimizzare la gestione delle risorse e a garantire una risposta sanitaria equa e accessibile a tutti i cittadini sardi.
Il percorso di miglioramento intrapreso dalla Sardegna rappresenta un’opportunità per ripensare l’organizzazione del sistema sanitario regionale, con l’obiettivo di colmare le lacune esistenti e di costruire un sistema più resiliente e orientato alla persona.