Il Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) della Sardegna ha emesso una sentenza di notevole rilevanza, accogliendo il ricorso presentato da Rwm Italia, società proprietaria di un impianto di produzione di armamenti situato nel Sulcis Iglesiente.
La decisione del TAR solleva interrogativi sulla gestione delle procedure di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) da parte della Regione Sardegna e mette in luce un conflitto tra imperativi di sviluppo industriale e tutela ambientale.
Il fulcro della controversia riguarda la mancata conclusione, entro i termini di legge, della VIA relativa a un complesso di nuove infrastrutture – Campo Prove R140 e Reparti R200 e R210 – realizzati in località San Marco, nel Comune di Iglesias.
La vicenda è complessa e si dipana nel tempo, segnata da precedenti decisioni, tra cui un’annullamento da parte del Consiglio di Stato a una precedente decisione della Giunta Regionale nel 2021 che aveva escluso il progetto dalla VIA.
Questa decisione innescò una nuova richiesta da parte di Rwm Italia nel 2022, seguita da ulteriori integrazioni nel 2025, evidenziando un tentativo continuo di ricondurre il progetto all’interno di un quadro procedurale definito.
La sentenza del TAR del 17 ottobre sottolinea una violazione da parte della Regione Sardegna del principio di legalità e del diritto alla certezza dei tempi decisionali.
L’inerzia amministrativa, il “silenzio” della Regione, è stato dichiarato illegittimo, configurando un inadempimento degli obblighi sanciti dalle proprie direttive procedurali.
Il Tribunale ha quindi imposto un termine perentorio di 60 giorni per l’adozione di una decisione definitiva sulla VIA, pena il trasferimento della responsabilità decisionale al Ministero dell’Ambiente.
Al di là dell’aspetto meramente formale della scadenza temporale, la sentenza apre una riflessione più ampia sulla trasparenza amministrativa e sul diritto di accesso alle informazioni.
L’amministratore delegato di Rwm Italia, Fabio Sgarzi, ha espresso soddisfazione per la decisione, sottolineando come il TAR abbia riconosciuto l’inerzia della Regione e la mancanza di trasparenza, evidenziando come l’azienda sia stata privata della visione di documentazione cruciale prodotta dall’amministrazione regionale durante l’istruttoria.
Questo aspetto è particolarmente significativo perché richiama i principi fondamentali del diritto amministrativo, che impongono alla pubblica amministrazione non solo di agire nel rispetto della legge, ma anche di garantire la partecipazione dei cittadini e degli operatori economici alla vita pubblica, assicurando la massima trasparenza e il diritto di accesso alle informazioni.
La vicenda solleva quindi interrogativi sulla capacità della Regione Sardegna di bilanciare le esigenze di sviluppo industriale con la tutela dell’ambiente e la garanzia dei diritti fondamentali, e sottolinea la necessità di rafforzare i meccanismi di controllo e di accountability per prevenire simili situazioni in futuro.
La decisione del TAR rappresenta un monito per la pubblica amministrazione e un segnale di tutela per i diritti di chi, come Rwm Italia, si trova a fronteggiare un procedimento ingiustamente procrastinato.