“Non è il mio genere”: un caleidoscopio di identità al Teatro Massimo di CagliariLa Fabbrica Illuminata, in un’audace sinergia con le associazioni culturali Arc e Baa Ba’, e con il sostegno del Cedac, presenta “Non è il mio genere”, uno spettacolo intenso e profondamente attuale che incrocia i palcoscenici del Teatro Massimo di Cagliari, Sala M2, per due serate. La rassegna Teatro da Camera, curata da Elena Pau, accoglie un’opera che non si limita a raccontare, ma offre uno sguardo intimo e complesso sulle esperienze di coloro che sfidano le convenzioni di genere.Diretto da Leonardo Capuano, attore pluripremiato – vincitore del prestigioso Premio Ubu 2024 – lo spettacolo emerge per la sua capacità di sondare le profondità dell’animo umano, esplorando le contraddizioni e le fragilità che definiscono la nostra identità. “Non è il mio genere” si articola attorno a tre voci femminili, interpretate da Laura Fortuna (che ha curato la selezione e la traduzione di alcuni testi), Elena Pau e Manuela Perria, intrecciando percorsi di vita segnati dalla marginalizzazione sociale, dalla ricerca di sé e da una strenua battaglia per la visibilità e il riconoscimento.Le fondamenta drammaturgiche dello spettacolo si ergono sui testi di tre figure di riferimento nel panorama internazionale della transessualità: Jo Clifford, autrice scozzese dalla penna tagliente e ironica; Leslie Feinberg, voce potente e impegnata; e Pajtim Statovci, scrittore kosovaro dalla sensibilità acuta. Questi autori offrono prospettive diverse, ma complementari, sul tema dell’identità di genere, dell’oppressione e della resilienza.Lo spettacolo attinge a opere significative come “Stone Butch Blues” di Feinberg, un romanzo-denuncia che illumina gli anni bui della clandestinità e della repressione che hanno preceduto i moti di Stonewall. “Eve” di Clifford offre una riflessione acuta e spesso umoristica sul percorso di transizione, mentre “Le transizioni” di Statovci narra un viaggio di formazione che nasce dalle macerie di un mondo segnato da conflitti e povertà, culminando nell’affermazione di una nuova identità.”Non è il mio genere” si configura come un’esplorazione coraggiosa e commovente delle complessità dell’identità di genere, un invito a decostruire le narrazioni dominanti e a celebrare la diversità. Un viaggio attraverso le storie di individui che si rifiutano di conformarsi, che lottano per essere autentici, che reclamano il diritto di definire se stessi al di là delle categorie imposte.La messinscena, curata con sensibilità da Andrea Bartolomeo, vede la collaborazione di Carla Baffi per la voce fuori campo, Marco Nateri per i costumi, Cinzia Medda come sarta di scena, Carla Aledda e Francesca Fadda per il trucco e parrucco, e Valentino Carcassi per la direzione tecnica. Un team coeso che si unisce per offrire al pubblico un’esperienza teatrale intensa e memorabile, una finestra aperta su mondi inesplorati e identità in divenire.
Non è il mio genere: identità fluide al Teatro Massimo di Cagliari
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