La successione a Nicola Colabianchi alla guida del Teatro Lirico di Cagliari si configura come un momento cruciale per l’istituzione, segnato da un’ampia platea di aspiranti e da una complessa dinamica di valutazioni. L’interesse suscitato dalla posizione, testimoniato da oltre trenta candidature ricevute, evidenzia il prestigio e le sfide che il ruolo comporta. La fase di preselezione ha ridotto il numero dei contendenti a sette, ciascuno con un profilo professionale distintivo e un potenziale contributo all’evoluzione culturale del teatro.I colloqui, previsti tra oggi e domani, rappresentano un passaggio decisivo. Il Consiglio di Amministrazione della Fondazione, chiamato a esprimersi, dovrà tenere conto non solo delle competenze individuali, ma anche della visione strategica che ogni candidato propone per il futuro del teatro lirico cagliaritano. L’attenzione si concentra su figure di spicco nel panorama operistico nazionale. Fulvio Macciardi, con la sua esperienza maturata a Bologna, appare tra i più quotati, potenzialmente contrapposto a Valerio Vicari, direttore artistico di Roma 3, che porta con sé una visione innovativa e una profonda conoscenza del tessuto culturale romano. Un ulteriore elemento di interesse è rappresentato dalla candidatura di Antonio Marcellino, legato all’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, simbolo di eccellenza musicale italiana.La diversità dei profili in lizza riflette un desiderio di apertura e di arricchimento. Francesca Colombo, con il suo background fiorentino e scaligero, introduce una prospettiva femminile in un contesto prevalentemente maschile, sottolineando l’importanza di una leadership inclusiva. Andrea Cigni, proveniente dal Ponchielli di Cremona, offre un contributo legato alla gestione e alla valorizzazione di realtà operistiche di medie dimensioni. Roberto Pani, consigliere al Reggio di Torino e con una solida esperienza amministrativa a Genova, incarna una visione pragmatica e orientata al consolidamento delle attività istituzionali. Alberto Triola, ex soprintendente al Toscanini di Parma, porta con sé la conoscenza di un teatro di grande tradizione e la capacità di affrontare sfide complesse.La scelta finale non sarà esclusiva della Fondazione. Il Ministero della Cultura, in virtù del suo ruolo di vigilanza e finanziamento, dovrà ratificare la decisione, assicurando la coerenza con le politiche culturali nazionali e la sostenibilità del progetto. L’obiettivo è individuare un sovrintendente capace di coniugare competenza gestionale, visione artistica e sensibilità verso il territorio, contribuendo a rafforzare il ruolo del Teatro Lirico di Cagliari come polo culturale di eccellenza nel Mediterraneo. La decisione, attesa entro la prossima settimana, segnerà un nuovo capitolo nella storia del teatro, aprendo a nuove prospettive di crescita e innovazione.
Successore al Teatro Lirico di Cagliari: corsa a dieci candidati
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