La recente Manovra Finanziaria, con la sua proposta di sanatoria fiscale, ha riacceso un dibattito profondamente radicato nella coscienza civile e nell’equità del sistema tributario.
L’idea di offrire un’ulteriore opportunità di regolarizzazione per chi, in passato, ha evaso o non versato le imposte, dilazionando il pagamento in decenni attraverso rate mensili, solleva interrogativi etici e pratici di portata significativa.
L’impegno, pur comprensibile nella sua intenzione di incentivare l’emersione di capitali e ridurre l’evasione, rischia di minare la fiducia nel sistema e di generare un senso di ingiustizia palpabile tra coloro che, con diligenza e responsabilità, adempiono regolarmente i propri obblighi tributari.
Questi cittadini, che sostengono il peso del finanziamento pubblico con il loro onesto versamento, si sentono legittimamente offesi da una misura che sembra premiare l’irregolarità e sminuire il valore della correttezza.
L’approccio suggerito da Pierpaolo Bombardieri, segretario generale della Uil, offre un’alternativa concreta e potenzialmente più efficace per stimolare la crescita economica e migliorare la situazione finanziaria del Paese.
Invece di allocare risorse a una sanatoria che, a lungo termine, potrebbe incentivare comportamenti opportunistici, si propone di detassare gli aumenti contrattuali.
Questa scelta strategica presenta vantaggi molteplici.
Innanzitutto, stimola direttamente il reddito disponibile dei lavoratori, incentivando i consumi e rafforzando il tessuto produttivo.
In secondo luogo, promuove la crescita salariale e il miglioramento delle condizioni lavorative, contribuendo a ridurre le disuguaglianze sociali.
Infine, crea un circolo virtuoso in cui l’aumento dei redditi si traduce in maggiori entrate fiscali, senza compromettere l’equità del sistema.
Detassare gli aumenti contrattuali non è una misura di favoreggiamento, ma un investimento nel capitale umano e nella prosperità condivisa.
Rappresenta un segnale forte per i lavoratori, un riconoscimento del loro impegno e un incentivo a perseguire la crescita professionale.
Allo stesso tempo, invia un messaggio chiaro a chi intende evadere le tasse: la correttezza è la norma, la responsabilità è premiata, l’evasione è combattuta.
La scelta tra una sanatoria che anestetizza i sensi di colpa e una politica di incentivazione che premia il merito è cruciale per il futuro del Paese.
È necessario abbandonare le soluzioni palliative e abbracciare un modello fiscale basato sulla giustizia, sulla trasparenza e sulla crescita sostenibile.
Il futuro dell’Italia dipende dalla capacità di costruire un sistema tributario che ispiri fiducia, promuova l’equità e sostenga il benessere di tutti i cittadini.








