martedì 9 Settembre 2025
25.4 C
Cagliari

Sardegna, un milione per trasformare il part-time involontario

La Giunta regionale vara un ambizioso piano di incentivazione da un milione di euro finalizzato a promuovere la trasformazione dei contratti a tempo parziale indesiderati in rapporti di lavoro a tempo pieno, un intervento strutturale volto a contrastare un fenomeno che incide profondamente sulla stabilità economica e sulla qualità della vita di una quota significativa della forza lavoro sarda.
L’iniziativa, proposta dall’Assessora al Lavoro Desirè Manca, si pone come risposta concreta a una problematica sempre più diffusa e dalle conseguenze pesanti.

Il part-time involontario, infatti, non è semplicemente una questione di orario, ma spesso rappresenta una forma subdola di precariato, un vincolo che ostacola l’autonomia finanziaria e la realizzazione personale.

Dietro a questa condizione si celano spesso disparità di genere, con donne costrette ad accettare condizioni contrattuali meno favorevoli, e limitazioni nella possibilità di progettare il proprio futuro, fondare una famiglia e accedere a una vita dignitosa.

Questa realtà, lungi dall’essere un dettaglio marginale, costituisce un freno allo sviluppo sociale ed economico dell’intera comunità.

Il provvedimento si articola in un sistema di incentivi economici, calibrati in base all’età del lavoratore e alla sua condizione di genere, per sostenere le imprese che scelgono di convertire i contratti part-time in rapporti di lavoro a tempo pieno.

Nello specifico, è previsto un contributo economico pari al 75% della retribuzione lorda annua per i lavoratori di età compresa tra i 18 e i 35 anni e per le donne, al 70% per i lavoratori tra i 35 e i 50 anni, e al 65% per coloro che superano i 50 anni.
Questo meccanismo mira a compensare l’eventuale costo aggiuntivo per l’azienda, incoraggiando attivamente la creazione di opportunità lavorative più stabili e remunerative.

I dati più recenti, elaborati dall’ISTAT, tracciano un quadro allarmante: la Sardegna si distingue, purtroppo, per la prevalenza di part-time involontario, un problema che colpisce in maniera sproporzionata i giovani e le donne.
Una percentuale significativa di lavoratrici, pari al 24%, desidera un contratto a tempo pieno ma si trova costretta ad accettare condizioni meno favorevoli, spesso a causa della rigidità o della riluttanza delle aziende.

L’indagine evidenzia inoltre che oltre il 28% degli under 35 ha un contratto a termine, e una parte di questi, il 5,9%, si trova a svolgere un lavoro part-time contro la propria volontà.
La situazione si aggrava ulteriormente se si considera la popolazione femminile, dove il 13,7% è impiegato con un contratto part-time involontario, e il 4,3% si trova a combinare questa condizione con un contratto a termine.

L’iniziativa rappresenta dunque un investimento strategico per il futuro del lavoro in Sardegna, un segnale di attenzione verso le fasce più vulnerabili della popolazione e un passo importante per costruire un sistema economico più equo e inclusivo, capace di garantire a tutti i cittadini la possibilità di realizzare pienamente il proprio potenziale.
L’obiettivo ultimo è promuovere un cambiamento culturale, incentivando le aziende a valorizzare il capitale umano e a riconoscere il valore di rapporti di lavoro stabili e gratificanti per tutti.

- pubblicità -
- pubblicità -
- pubblicità -
- pubblicità -