La sessione del Consiglio Regionale del 1° ottobre si è configurata come un crocevia cruciale per l’attuazione dello Statuto speciale sardo, un nodo centrale per la definizione dell’autonomia differenziata e la promozione della competitività regionale.
L’obbligatorietà dell’ordine del giorno, derivante dalla stessa Carta Fondamentale, ha esacerbato le tensioni latenti e messo in luce le divergenze di approccio tra la maggioranza e l’opposizione.
Oltre alla discussione di mozioni riguardanti la gestione dei parcheggi regionali, il sostegno alla proposta di legge costituzionale “Ma quale casa?” e le iniziative per la diagnosi precoce del cheratocono, l’attenzione si è focalizzata sul ritardo nell’esame di una mozione presentata dal gruppo dei Riformatori, un testo che incarna aspirazioni di autonomia e sviluppo.
L’ennesimo rinvio, privando l’Aula di un dibattito essenziale, ha innescato un acceso confronto dialettico tra Umberto Ticca, capogruppo dell’opposizione, e Roberto Deriu, leader del gruppo Pd.
La mozione in questione, depositata oltre un anno prima e ripetutamente procrastinata, riflette un ampio consenso sulle finalità generali: l’attuazione dell’autonomia differenziata e la definizione di norme di attuazione dello Statuto volte a potenziare la competitività della Sardegna.
Deriu, pur ammettendo la prolungata attesa, ha giustificato il nuovo rinvio con la necessità di ulteriori approfondimenti condivisi con gli altri gruppi di maggioranza, un’argomentazione percepita come una mera scusa per guadagnare tempo.
Ticca, con toni critici, ha denunciato la dilatoria, sottolineando le aspettative disattese e accettando a malincuore un ulteriore rinvio solo per senso di responsabilità e rispetto.
Ha tuttavia ribadito con fermezza l’urgenza di discutere la mozione nella successiva seduta, esprimendo la volontà di contrastare, anche attraverso la presentazione di proposte alternative, l’immobilismo della Giunta regionale.
Il rischio percepito è quello di un’ulteriore erosione della capacità dell’Isola di affrontare le sfide economiche e sociali.
La gestione del tempo e la priorità assegnata alla discussione di temi cruciali per il futuro della Sardegna hanno evidenziato un profondo divario interpretativo tra le due forze politiche.
La convocazione, per il 2 ottobre, della Commissione speciale sulla legge statutaria e sulle norme di attuazione, con un’audizione a carico della Presidente della Regione Alessandra Todde, segna una tappa significativa nel percorso di attuazione dello Statuto, ma non risolve le tensioni che si sono acuite durante la sessione consiliare.
La commissione, chiamata a fornire un contributo decisivo, dovrà affrontare la sfida di tradurre le aspirazioni di autonomia in concrete misure legislative, tenendo conto delle sensibilità politiche e delle esigenze del territorio.
L’auspicio è che il confronto costruttivo e l’ascolto reciproco possano prevalere, favorendo l’elaborazione di soluzioni innovative e sostenibili per il futuro della Sardegna.