sabato 20 Settembre 2025
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Nuovo PD sardo: Lai segretario, sguardo al futuro.

Il Partito Democratico sardo si rinnova, proiettandosi verso un futuro che esige coesione e visione strategica.
L’elezione di Silvio Lai alla segreteria, a succedere a Piero Comandini, non segna una semplice transizione formale, ma il punto di partenza di un percorso programmatico volto a consolidare il ruolo del PD come forza di opposizione responsabile e alternativa concreta alle politiche regionali e nazionali.
La continuità, incarnata dall’unità dimostrata due anni fa con l’elezione di Meloni alla presidenza e Comandini alla segreteria, si configura non come un mero esercizio di sopravvivenza, bensì come un imperativo etico, una risposta alle aspettative di una comunità che necessita di stabilità e prospettive.
Lai, esponente di spicco dell’area riformista all’interno del partito, affiancato dalla neo presidente Giovanna Scanu, ha sottolineato con forza l’urgenza di un’elaborazione culturale e politica robusta e condivisa, destinata a nutrire il dibattito interno e a fornire spunti concreti per l’azione della Giunta regionale.
Si tratta di un impegno ambizioso, volto a superare le tradizionali dicotomie ideologiche e a promuovere un dialogo costruttivo con le altre forze politiche.

L’analisi del contesto sardo, esposta durante l’assemblea, ha evidenziato due priorità imprescindibili: l’attenzione ai giovani e la tutela dei diritti sociali.

In particolare, Lai ha proposto una riforma strutturale che potrebbe rivoluzionare l’offerta di servizi per l’infanzia, anticipando un modello innovativo a livello regionale.

L’ipotesi di alleggerire i Comuni dalla responsabilità gestionale dei nidi d’infanzia, trasferendo il peso economico e organizzativo alla Regione, rappresenta una risposta diretta alle esigenze delle famiglie e un investimento nel futuro del territorio.

Un’altra questione cruciale sollevata è quella delle disuguaglianze interne alla Sardegna.

La disparità di opportunità e di accesso ai servizi essenziali tra le diverse aree geografiche – un divario tangibile tra le realtà di Sassari e Cagliari rispetto a Nuoro e Oristano – mina la coesione sociale e compromette il potenziale di sviluppo dell’intera regione.

La necessità di colmare questo gap, attraverso un rafforzamento della scuola e del sistema sanitario nelle aree più marginali, emerge come un imperativo morale e strategico.
L’impegno programmatico di Lai si traduce in un’azione immediata: un confronto serrato con la Presidente Todde, un dialogo aperto con le altre forze politiche, una capillare presenza sul territorio.
La conferenza programmatica, prevista per fine novembre, non sarà un mero adempimento formale, ma il culmine di un processo partecipativo volto a definire un’agenda politica chiara e condivisa, in grado di rispondere alle sfide del presente e di costruire un futuro più equo e prospero per la Sardegna.
Il nuovo corso del PD sardo si preannuncia quindi come un laboratorio di idee e di proposte, animato dalla volontà di ridare voce ai territori e di costruire un’alternativa credibile per il futuro dell’isola.

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