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mercoledì 5 Novembre 2025

Rinnovabili in Sardegna: Fimser lancia l’allarme su nuova legge

La recente proposta di legge regionale in Sardegna, attualmente all’attenzione dell’Assemblea dopo l’approvazione in quinta commissione, solleva preoccupazioni di portata significativa per il futuro del settore delle energie rinnovabili e per la conformità normativa della regione.
La Fimser Sardegna, esponente di primo piano nel sindacato dei professionisti del settore, ha espresso forti riserve attraverso una missiva aperta ai consiglieri, evidenziando il rischio di un ritorno a dinamiche giuridiche problematiche e potenziali interventi statali sostitutivi.
Il fulcro della controversia risiede nel comma 7 bis dell’articolo 1, emendamento alla legge regionale 20/2024, che introduce una sospensione operativa legata all’emanazione di un regolamento futuro.
Fimser Sardegna qualifica questa disposizione come una *de facto* moratoria, replicando un modello già ritenuto incostituzionale in passato (legge 5/2024).
La formulazione specifica – che preclude l’avvio di procedure autorizzative per istanze presentate antecedentemente all’entrata in vigore della legge stessa qualora ricadano in aree non ancora incluse nei perimetri definiti come idonei, e sospende la presentazione di nuove istanze – determina una paralisi generalizzata del settore, bloccando sia progetti già in corso che nuove iniziative.
La Federazione teme che questa riproposizione di un approccio simile configuri un abuso di potere legislativo, motivato da una volontà di ostacolo localistico, piuttosto che da una ragionata pianificazione energetica.

L’accusa è di privilegiare un ritorno al metano, combustibile fossile in dismissione a livello nazionale ed europeo, in un contesto in cui la Sardegna dovrebbe accelerare la transizione verso fonti rinnovabili.

L’appello rivolto ai consiglieri regionali è un monito a considerare le implicazioni giuridiche e le conseguenze finanziarie derivanti da scelte legislative avventate.
Le ripercussioni potrebbero includere costosi contenziosi legali e richieste di risarcimento danni per gli investitori del settore.

Al di là delle conseguenze legali immediate, la proposta solleva interrogativi più ampi sulla visione strategica della Regione Sardegna in termini di sviluppo sostenibile e indipendenza energetica.
L’orientamento verso un’inversione di rotta, con la promozione di combustibili fossili anziché la massimizzazione del potenziale rinnovabile, rischia di compromettere gli obiettivi di decarbonizzazione e di isolare la regione dal contesto europeo, che punta inequivocabilmente verso un futuro a basse emissioni.
La comunità energetica e l’innovazione tecnologica nel settore delle rinnovabili potrebbero essere soffocate da un quadro normativo poco lungimirante e penalizzante.

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