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giovedì 23 Ottobre 2025

Sardegna, Ridefinizione dello Statuto: Audizioni e Proposte in Arrivo

La Commissione speciale per la legge statutaria e le norme di attuazione dello Statuto, in un momento cruciale per la definizione del futuro istituzionale della Sardegna, ha concluso un ciclo di audizioni che hanno coinvolto i membri della Commissione paritetica Stato-Regione.

Questa fase, successiva all’ascolto di figure chiave del passato, ha visto confrontarsi con i nuovi esponenti: Gian Mario Demuro (presidente), Eugenio Annicchiarico, Gabriele Satta e Tommaso Edoardo Frosini, figure centrali nel delicato processo di ridefinizione dei rapporti tra Stato e autonomia sarda.

La composizione attuale della Paritetica, insediatasi a luglio, si è immediatamente focalizzata su questioni di primaria importanza, elaborando due proposte preliminari relative al trasferimento di competenze regionali in ambiti sensibili come la vigilanza sulle cooperative sociali e la gestione delle risorse idriche pubbliche, escludendo, per il momento, la delicata questione del demanio marittimo.
Un’attenzione particolare è dedicata alla definizione degli usi civici, un tema complesso che impatta direttamente su un’ampia fetta del territorio sardo, coinvolgendo 340 comuni su 377, evidenziando la necessità di un approccio che tenga conto delle specificità locali e delle esigenze delle comunità rurali.

Secondo il presidente Demuro, il successo di questo percorso negoziale dipende dalla chiarezza e dalla coerenza dell’indirizzo politico sia da parte dello Stato che della Regione.
Un accordo istituzionale solido, basato sulla condivisione di obiettivi e strategie, si configura come lo strumento imprescindibile per affrontare le sfide attuali e costruire un futuro più prospero per la Sardegna.
L’importanza del principio di insularità emerge come il filo conduttore che dovrebbe ispirare la riforma statutaria.
Questo principio, lungi dall’essere una semplice clausola formale, rappresenta un imperativo di giustizia e di equità, richiedendo una specifica attenzione alle problematiche derivanti dall’isolamento geografico, come la continuità territoriale, la sicurezza energetica, la gestione dell’istruzione e la valorizzazione del patrimonio culturale sardo.
L’occasione è ora quella di tradurre questo principio in norme concrete e innovative.
La revisione dello Statuto speciale, un tema al centro del dibattito politico da ormai un quarto di secolo, si pone come una priorità assoluta.
La necessità di rivedere le competenze esclusive delle regioni speciali è un processo complesso, che finora ha visto in avanti solo la provincia di Bolzano.

Un dibattito costruttivo e approfondito è fondamentale per individuare le materie che possono plasmare il futuro della Sardegna, guardando anche all’esperienza trentina, che ha fatto della tutela del paesaggio e dell’ambiente un cardine della sua autonomia.

La legge statutaria, definita dal presidente Demuro come uno strumento cruciale per l’equilibrio del sistema di governo, necessita urgentemente di una revisione che ne aumenti la flessibilità e ne consenta una più efficace implementazione.
Una prospettiva di priorità suggerisce di concentrare gli sforzi iniziali sulla legge statutaria, per poi procedere alla revisione dello Statuto stesso.

Eugenio Annicchiarico ha sottolineato l’importanza di un ampio coinvolgimento di tutte le parti interessate, auspicando contributi e suggerimenti che possano arricchire il processo di riforma.

La Commissione è già impegnata nella valutazione di diverse aree tematiche, sempre con un focus sulla cornice dell’insularità, riconoscendo che le soluzioni devono essere calibrate sulle specifiche esigenze del territorio sardo e sulle sue peculiarità culturali, economiche e ambientali.

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