Il Consiglio Regionale della Sardegna è teatro di una profonda crisi istituzionale, alimentata da tensioni interne alla maggioranza di governo e amplificata da una serie di eventi che mettono in discussione la governance del servizio idrico regionale.
La vicenda, che segue un periodo di riorganizzazioni nella giunta e la recente revoca dell’assessore alla Sanità, culmina con un nodo cruciale: la presidenza dell’Egas (Ente Gestione Acque Sardegna).
Le dinamiche consiliari si sono rivelate intricate, con la discussione relativa alla gestione e valorizzazione delle ferrovie turistiche, in particolare del Trenino Verde Storico, bruscamente interrotta e caratterizzata da una marcata assenza di consiglieri, un chiaro sintomo di un clima di profonda sfiducia e dissidenza.
L’opposizione di centrodestra ha aspramente criticato l’azione della maggioranza, accusandola di forzare l’agenda politica in un momento delicato e di ignorare le questioni cruciali legate alla finanza regionale.
Tuttavia, le vere fratture emergono all’interno stesso del campo largo, dove il Partito Democratico e la Presidente della Regione, Alessandra Todde, si trovano su posizioni divergenti riguardo alla gestione dell’Egas.
La nomina di Fabio Albieri, precedentemente indicato dalla giunta di centrodestra, alla presidenza dell’ente per un triennio, ha formalizzato una situazione che preannunciava ulteriori complicazioni.
La scelta, compiuta in assenza di una maggioranza assoluta nella votazione precedente, ha visto l’appoggio di una minoranza di sindaci, evidenziando la fragilità del consenso interno alla maggioranza.
La posizione del PD, esplicitamente comunicata nella direzione, si oppone a qualsiasi tentativo di forzare le regole statutarie, sottolineando l’incompatibilità di un’elezione senza la maggioranza qualificata richiesta.
Le accuse di strumentalizzazione politica, mosse dall’esponente di Fratelli d’Italia Fausto Piga, riflettono l’amarezza di un’opposizione che percepisce una profonda crisi di legittimità all’interno del governo.
L’impossibilità di raggiungere il numero legale in aula, protrattasi anche durante la discussione relativa al Trenino Verde, testimonia la difficoltà di superare le divisioni che affliggono il Consiglio Regionale.
La conseguente sospensione dei lavori e il rinvio dell’esame della Manovra Finanziaria, subordinato all’audizione dell’assessore Giuseppe Meloni, impongono un calendario rigoroso che preclude ulteriori convocazioni su altre materie fino alla discussione del Bilancio.
Questa situazione complessa non è solo una questione di procedure amministrative; essa riflette una più ampia crisi di fiducia nelle istituzioni regionali e solleva interrogativi cruciali sulla capacità del governo di affrontare le sfide economiche e sociali che la Sardegna si trova ad affrontare.
La vicenda dell’Egas, in particolare, rivela una profonda divergenza di interessi e visioni sul futuro della gestione delle risorse idriche, un tema strategico per lo sviluppo sostenibile dell’isola.
Il nodo cruciale resta la necessità di ristabilire un dialogo costruttivo e trovare soluzioni condivise per superare le divisioni e garantire la stabilità del governo regionale.






