La recente vittoria di Alessandra Todde e del suo governo regionale, sancita da un ampio consenso popolare, ha innescato un’ondata di reazioni che spaziano dalla celebrazione all’aspra critica. L’entusiasmo dei sostenitori si scontra con il disappunto di coloro che, in precedenza, hanno dettato il passo nell’amministrazione pubblica, un elettorato storicamente legato a forze politiche di centrodestra. La denuncia implicita è quella di un passato segnato da scelte economiche discutibili, accuse di sperpero di risorse pubbliche e di un’inversione di tendenza che ha lasciato in eredità fragilità strutturali in settori cruciali come la sanità e le infrastrutture.La sentenza del tribunale civile di Cagliari, che ha rigettato il ricorso della Presidente contro l’ingiunzione ordinanza di decadenza per irregolarità nelle spese elettorali, amplifica il dibattito e solleva interrogativi sulla trasparenza e la correttezza dei processi amministrativi. In questo contesto, l’intervento del leader del Movimento 5 Stelle, intervenuto a Nuoro in sostegno del candidato sindaco pentastellato Emiliano Fenu, ha assunto una valenza simbolica.L’esortazione rivolta alle forze di centrodestra non è tanto un invito al silenzio, quanto un monito a una profonda riflessione critica. La domanda implicita è: con quale legittimità si possono continuare a sollevare obiezioni e critiche, considerando il passato che le accomuna? E, soprattutto, come si concilia questa posizione con la presenza di un rappresentante del governo nazionale, un Ministro delle Infrastrutture, che perpetra tagli che danneggiano il territorio?La questione dei tagli alle risorse destinate alla manutenzione delle strade, recentemente ridotte di 25 milioni, è emblematica. Si tratta di un’infrastruttura primaria, vitale per lo sviluppo economico e la sicurezza dei cittadini, che viene penalizzata a fronte di urgenze sanitarie che richiedono investimenti mirati e un impegno concreto, come dimostra il lavoro del direttore Bartolazzi. La polemica trascende quindi la mera questione politica e si radica nella necessità di una gestione responsabile e lungimirante delle risorse pubbliche, orientata al benessere della comunità e alla valorizzazione del territorio. Si tratta di invertire una rotta che ha portato a un accumulo di criticità e di ripartire da un nuovo paradigma di trasparenza, efficienza e partecipazione democratica. L’azione del nuovo governo regionale, in questo senso, rappresenta un’opportunità per costruire un futuro più equo e sostenibile per la Sardegna.
Todde e il Centrodestra: tra Critiche, Tagli e un Nuovo Inizio.
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