22 aprile 2024 – 12:09
La disponibilità di risorse idriche nei bacini montani della Valle d’Aosta si attesta attualmente intorno al 20% sopra la media storica degli ultimi 20 anni. Rispetto all’anno precedente, le nevicate si sono concentrate principalmente nei mesi di febbraio e marzo anzicheeacute; a marzo e aprile come consuetudine. Questo cambiamento è stato evidenziato da Paolo Pogliotti, esperto dell’ufficio per i cambiamenti climatici e la sostenibilità ambientale di Arpa Valle d’Aosta, durante un’intervista con l’ANSA.Secondo le ultime stime aggiornate fino al 19 aprile scorso, si calcola che siano presenti circa un miliardo di metri cubi di acqua immagazzinati nella neve. Il picco massimo della stagione è stato raggiunto qualche settimana fa superando gli 1.100 milioni di metri cubi, ma successivamente il caldo ha causato una parziale fusione della neve. Tuttavia, grazie al ritorno delle temperature più fresche, il processo di fusione in quota si è temporaneamente rallentato.La marcata variabilità climatica osservata durante questa stagione – con un febbraio particolarmente caldo seguito da un periodo marzo-aprile più freddo e nevoso del solito – rappresenta una manifestazione dei cambiamenti climatici in corso, come sottolinea lo stesso tecnico. È importante notare che l’attuale situazione non garantisce l’assenza di problemi legati alla scarsità idrica o alla siccità in estate; infatti, molto dipenderà dalle condizioni meteorologiche dei mesi estivi. Temperature anomale come quelle registrate negli ultimi anni potrebbero portare a una rapida fusione dello stock di neve accumulato e a un veloce deflusso nelle zone fluviali.In conclusione, la gestione delle risorse idriche in montagna richiede una costante monitoraggio e adattamento alle mutevoli condizioni climatiche per garantire una distribuzione equilibrata e sostenibile dell’acqua nel territorio valdostano.