Il concorso indetto dall’Azienda Sanitaria Regionale del Molise (ASRem) per l’assunzione di otto specialisti in anestesia e rianimazione ha riscosso una risposta, seppur modesta, che tuttavia merita un’analisi approfondita nel contesto della cronica carenza di personale che affligge la sanità pubblica molisana. Le ventisette domande pervenute, di cui un quarto provenienti da candidati già in possesso della specializzazione e il resto da specializzandi, costituiscono un dato significativo, soprattutto se confrontato con la diffusa tendenza alla desertificazione registrata in precedenti iniziative di reclutamento.Questa situazione, che si protrae da tempo, riflette un quadro complesso. La difficoltà di attrarre professionisti sanitari, in particolare anestesisti-rianimatori, non è un problema esclusivo del Molise, ma una sfida nazionale che nasce dalla combinazione di diversi fattori: salari relativamente bassi rispetto ad altre professioni, condizioni di lavoro spesso gravose, oneri burocratici e, non ultimo, una percezione, a volte giustificata, di precarietà e scarsa valorizzazione del ruolo del medico all’interno del sistema sanitario.Il dato relativo al concorso ASRem, pur con le sue limitazioni numeriche, suggerisce un’inversione di tendenza, un segnale di rinnovato interesse verso il servizio pubblico. Questo può essere attribuito a una serie di fattori, tra cui possibili miglioramenti nelle condizioni contrattuali, una maggiore attenzione alla qualità della vita lavorativa, o anche un cambiamento nella percezione del ruolo del medico all’interno della comunità. Tuttavia, è fondamentale interpretare questo risultato con cautela, evitando generalizzazioni affrettate.La risposta al concorso non risolve, di per sé, il problema strutturale della carenza di personale. È necessario un impegno continuo e strategico da parte delle istituzioni sanitarie per migliorare l’attrattività del comparto pubblico. Questo implica non solo un adeguamento economico, ma anche un investimento nella formazione continua, nel sostegno alla ricerca, nella semplificazione dei percorsi di carriera e, soprattutto, nella creazione di un ambiente di lavoro che valorizzi il contributo dei professionisti sanitari, promuovendo la collaborazione multidisciplinare e garantendo il benessere psico-fisico del personale.Inoltre, è cruciale implementare politiche di incentivazione mirate, ad esempio, programmi di mentorship per i giovani medici, borse di studio per la specializzazione, agevolazioni per l’accesso all’abitazione, e iniziative di welfare aziendale. Solo attraverso un approccio olistico e proattivo sarà possibile contrastare efficacemente la fuga di talenti e garantire un servizio sanitario di qualità per la popolazione molisana, rispondendo alle reali esigenze di assistenza e prevenzione. Il concorso ASRem rappresenta dunque un piccolo, ma significativo, passo in avanti, un’opportunità da cogliere per costruire un futuro più solido e sostenibile per la sanità molisana.
Concorso ASRem: un segnale di speranza per la sanità molisana
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