Il Molise, regione storicamente caratterizzata da sfide demografiche e strutturali, si trova ad affrontare una nuova, acuta difficoltà: la crescente difficoltà nel reperire manodopera specializzata.
I recenti dati elaborati dalla Cgia di Mestre, basati su analisi approfondite dei report di Unioncamere, del Ministero del Lavoro e del Sistema Informativo Excelsior (aggiornati fino al 2025), dipingono un quadro preoccupante, confermando un trend in rapida evoluzione.
L’analisi rivela un divario sempre più ampio tra le esigenze di assunzione delle imprese molisane e la disponibilità di candidati qualificati.
Si prevede che, nel solo trimestre agosto-ottobre 2025, si verifichino circa 5.500 assunzioni.
Tuttavia, una percentuale significativa, pari al 49%, destinate a fallire a causa dell’impossibilità di trovare profili professionali adatti.
Questo dato non è un mero numero, ma riflette una profonda crisi di competenze che rischia di frenare la crescita economica e l’innovazione nella regione.
Le difficoltà si manifestano in maniera particolarmente critica in settori chiave per l’economia molisana, quali l’edilizia, il tessile, il metalmeccanico e la lavorazione del legno.
Questi comparti, spesso traino per l’indotto locale e creatori di posti di lavoro, si trovano ora a fronteggiare un’emergenza occupazionale che ne compromette la capacità produttiva e la competitività sul mercato.
A livello provinciale, la situazione è allarmante in entrambe le aree.
La provincia di Campobasso, epicentro economico del Molise, registra un tasso di irreperibilità del personale pari al 49,3% rispetto alle 3.980 assunzioni previste.
Anche la provincia di Isernia, pur con una dinamica leggermente diversa, presenta dati critici: circa il 48,1% delle 1.520 assunzioni previste non riesce a trovare personale qualificato.
La radice del problema è complessa e multifattoriale.
Oltre al noto spopolamento demografico, che impoverisce il bacino di potenziali lavoratori, si aggiungono fattori quali l’inadeguatezza dei percorsi formativi offerti, la percezione di basse opportunità di crescita professionale nella regione e la concorrenza di altre aree geografiche che offrono condizioni di lavoro più attrattive.
È inoltre probabile che la pandemia abbia accelerato alcune tendenze, come la ricerca di lavori a distanza e la maggiore mobilità del lavoro, esacerbando ulteriormente la carenza di personale specializzato nel Molise.
La sfida per il futuro sarà quella di implementare politiche mirate a contrastare lo spopolamento, promuovere la formazione professionale, incentivare la permanenza dei giovani talenti e rendere il Molise un territorio più attrattivo per chi cerca opportunità di lavoro qualificate.