Il quadro nazionale sulla compliance alle normative antifumo, delineato dal Sistema di Sorveglianza “Passi” dell’Istituto Superiore di Sanità nel biennio 2023-2024, rivela un’anomalia significativa nel contesto regionale: il Molise si distingue per una marcata distanza rispetto alla media italiana. Mentre a livello nazionale il rispetto del divieto di fumo nei luoghi di lavoro si attesta intorno al 95,2%, la regione si posiziona con un dato pari all’85,4%, un valore che, seppur indicativo di un’ampia adesione, evidenzia una lacuna preoccupante in termini di applicazione delle misure di tutela della salute pubblica.Questa discrepanza non è un fenomeno isolato, ma si riflette anche nell’abitudine, ancora diffusa, di fumare in ambienti domestici. La persistenza di questa pratica, sebbene in calo rispetto al passato, rivela una difficoltà strutturale nel modificare comportamenti radicati e a volte culturalmente accettati. Il dato nazionale dell’11% di abitazioni in cui il fumo è consentito, pur rappresentando un miglioramento rispetto a rilevazioni precedenti, sottolinea come la lotta al fumo passivo, soprattutto in ambito familiare, richieda sforzi continui e mirati.L’aspetto più allarmante è rappresentato dalla presenza di fumatori in abitazioni frequentate da minori. Il fatto che l’8% delle famiglie con bambini al di sotto dei 14 anni ammetta la presenza di fumo in casa, genera un rischio sanitario elevatissimo per i più piccoli, esponendoli a patologie respiratorie, aumentato rischio di infezioni e un potenziale sviluppo di comportamenti fumatori in età adulta. Questo dato non deve essere interpretato solo come un’indicazione statistica, ma come un campanello d’allarme che sollecita interventi educativi e di sensibilizzazione rivolti sia ai genitori che ai ragazzi.Le implicazioni sanitarie ed economiche del fumo, sia attivo che passivo, sono ampiamente documentate. Oltre ai costi diretti legati alle patologie correlate al fumo, si considerino gli oneri indiretti dovuti alla riduzione della produttività, all’aumento dell’assenteismo e al carico sul sistema sanitario. La conformità alle normative antifumo non è quindi solo una questione di rispetto delle regole, ma un investimento nella salute e nel benessere della comunità.Per affrontare questa situazione, è necessario un approccio multidimensionale che coinvolga istituzioni, professionisti sanitari, scuole e famiglie. Campagne di informazione mirate, interventi di sensibilizzazione nelle scuole, programmi di supporto per i fumatori che desiderano smettere e un rafforzamento dei controlli per garantire l’applicazione delle normative sono elementi essenziali per invertire questa tendenza e creare un ambiente più sano e protettivo per tutti, in particolare per le nuove generazioni. La sfida è complessa, ma la posta in gioco – la salute dei molisani – è troppo importante per non essere affrontata con determinazione e innovazione.