sabato 26 Luglio 2025
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Molise in fiamme: incendio devastante tra Agnone e Capracotta.

Un manto di fiamme ha avvolto un vasto territorio tra Agnone e Capracotta, in Molise, innescando un drammatico incendio di vaste proporzioni.

La conflagrazione, sviluppatasi su due distinti fronti – in località Macchie e nell’area di Sant’Onofrio – ha rapidamente divorato decine di ettari di vegetazione, trasformando il paesaggio in un desolato spettacolo di distruzione.

L’ipotesi di un’origine dolosa è al vaglio degli inquirenti, sollevando preoccupazione e indignazione nella comunità locale.

Le squadre dei Vigili del Fuoco del Comando provinciale di Isernia, coadiuvate dai Carabinieri Forestali e dalla Protezione Civile regionale, sono impegnate senza sosta nella lotta al rogo, affiancate dall’intervento cruciale di un Canadair che ha contribuito a contenere l’avanzata delle fiamme e a circoscrivere l’incendio.

La tempestività di questi sforzi ha evitato la propagazione del fuoco verso il prezioso bosco di Montecastelbarone, un ecosistema di inestimabile valore naturalistico e paesaggistico, considerato un vero e proprio polmone verde per la regione.
Nonostante gli sforzi, la situazione rimane critica, con particolare attenzione alla località Sbracia, dove il vento, fattore aggravante, rischia di riaccendere le fiamme e compromettere i progressi fatti.

Il sindaco di Agnone, Daniele Saia, ha espresso un profondo senso di amarezza, sottolineando la gravità della perdita e la devastazione arrecata al territorio.

“Il danno sarebbe stato incalcolabile se le fiamme avessero raggiunto il bosco di Montecastelbarone,” ha dichiarato, evidenziando il ruolo strategico di quell’area per l’equilibrio ecologico regionale.
L’incendio non è solo una perdita di biomassa e biodiversità, ma anche una ferita profonda al patrimonio culturale e identitario del Molise.

Il monte Sant’Onofrio, con il suo profilo ora segnato dalle bruciature, incarna la fragilità del nostro rapporto con la natura e l’importanza di una gestione responsabile del territorio.
La conferma di un’origine dolosa, qualora verificata, rappresenterebbe un atto di inaudita gravità, un gesto vile e inaccettabile che colpisce nel segno più sensibile la comunità e il suo legame con la terra.

L’evento solleva interrogativi urgenti sulla prevenzione degli incendi, sulla necessità di rafforzare i sistemi di controllo e sulla consapevolezza del valore inestimabile del nostro patrimonio naturale, troppo spesso vittima di azioni irresponsabili e distruttive.

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