La tutela della salute pubblica in Molise, di fronte alla persistente minaccia rappresentata dal virus del West Nile, si articola in una procedura interdipartimentale recentemente approvata dal Direttore Generale, Giovanni Di Santo.
Questa iniziativa non si configura come una reazione isolata, bensì come l’attuazione di un sistema integrato, profondamente radicato nelle linee guida del Piano Nazionale Arbovirosi 2020-2025 e nell’implementazione del Piano di Sorveglianza dei virus West Nile, con l’obiettivo di garantire una risposta rapida ed efficace in caso di circolazione del virus o di sospetti casi.
La procedura, attentamente strutturata, abbraccia le fasi cruciali della sorveglianza epidemiologica, dalla diagnosi precoce alla tempestiva notifica e all’implementazione di interventi mirati.
Il documento non si limita a definire le responsabilità operative, ma disciplina anche la governance del fenomeno, ponendo l’accento sulla preparazione proattiva pre-stagionale, essenziale per anticipare e mitigare i rischi.
Un elemento chiave di questa strategia è la creazione del Comitato Aziendale Arbovirosi.
Questa struttura multidisciplinare, composta da esperti provenienti dalle diverse aree dell’azienda sanitaria, funge da centro nevralgico per il monitoraggio continuo del territorio e coordina le attività di sorveglianza.
Il Comitato non si limita a reagire a eventi, ma è costantemente impegnato nella valutazione del rischio, nell’analisi dei dati e nella pianificazione di misure preventive.
La comunicazione efficace è riconosciuta come un pilastro fondamentale per il successo dell’iniziativa.
Il Direttore Generale Di Santo ha esplicitamente sottolineato l’importanza di evitare fenomeni di allarmismo nella popolazione, anche alla luce della presenza di casi in regioni limitrofe.
La trasparenza e la corretta informazione contribuiscono a creare consapevolezza e a promuovere comportamenti responsabili.
La collaborazione interistituzionale riveste un ruolo strategico.
Il Comitato Arbovirosi opera in stretto contatto con gli amministratori locali, i sindaci, per ottimizzare le attività di prevenzione e garantire la coesione delle iniziative sul territorio.
Questo approccio sinergico consente di massimizzare l’efficacia delle misure preventive e di rispondere prontamente a eventuali emergenze.
Infine, la procedura prevede la disponibilità di risorse dedicate all’intervento terapeutico, con l’utilizzo di test diagnostici specifici e terapie appropriate per i pazienti infetti.
L’obiettivo primario è la tutela della salute individuale e collettiva, attraverso un sistema di sorveglianza, prevenzione e cura integrato e reattivo.