Il quadro della sicurezza stradale nel Molise, delineato dai dati recenti del sistema di sorveglianza ‘Passi’ dell’Istituto Superiore di Sanità (2023-2024), dipinge un’istantanea complessa e, in alcuni aspetti, preoccupante.
Sebbene una percentuale significativa di adulti molisani (82%) dimostri rispetto per le normative del Codice della Strada relative all’utilizzo delle cinture di sicurezza anteriori, la regione si posiziona in coda alla classifica nazionale, indicando una lacuna rilevante rispetto agli standard di sicurezza adottati in altre aree d’Italia.
Questo dato assume un’urgenza particolare se considerato in relazione all’utilizzo delle cinture posteriori, dove la situazione è nettamente più critica.
Un dato allarmante, con solo il 9% degli occupanti dei sedili posteriori che effettivamente allaccia la cintura, evidenzia una percezione del rischio sottovalutata o una disattenzione generalizzata, con conseguenze potenzialmente devastanti in caso di incidente.
L’assenza di questa semplice precauzione, spesso giustificata da brevi tragitti o dalla sensazione di sicurezza percepita, può trasformarsi in un fattore determinante per la gravità delle lesioni in un impatto.
Ancora più grave è lo scenario che riguarda la protezione dei bambini.
Il Molise si distingue per la più bassa percentuale di utilizzo corretto dei sistemi di ritenuta per bambini tra i 0 e i 6 anni, con un misero 37%.
Questa cifra riflette una carenza di consapevolezza riguardo all’importanza cruciale di seggiolini e cinture di sicurezza adeguate per la fascia di popolazione più vulnerabile sugli autoveicoli.
I sistemi di ritenuta non solo proteggono da impatti diretti, ma limitano anche il rischio di proiezioni all’interno del veicolo e di lesioni causate da altri occupanti.
L’applicazione di sanzioni pecuniarie, pur necessarie, non bastano a garantire la sicurezza; è fondamentale promuovere campagne di sensibilizzazione mirate, con dimostrazioni pratiche sull’installazione corretta dei dispositivi e l’educazione dei genitori riguardo i rischi derivanti dalla mancata protezione.
Il dato relativo all’utilizzo del casco da parte dei motociclisti molisani offre un raggio di speranza.
Con un tasso di aderenza alle norme pari al 94,7%, i motociclisti si dimostrano relativamente più responsabili rispetto ad altri automobilisti, sebbene ancora inferiore alla media nazionale (96,2%).
Questo suggerisce che, in alcuni contesti, la sensibilizzazione e l’applicazione delle norme possono generare risultati positivi.
In conclusione, il Molise deve affrontare una sfida complessa per migliorare la sicurezza stradale, concentrandosi in particolare sull’uso delle cinture di sicurezza, in particolare quelle posteriori, e sulla protezione dei bambini.
Un approccio multidisciplinare, che integri interventi legislativi, campagne di sensibilizzazione, formazione specifica per operatori sanitari e forze dell’ordine, e un costante monitoraggio dei comportamenti a rischio, è essenziale per invertire questa tendenza e ridurre il numero di incidenti e lesioni sulla rete stradale regionale.
La sicurezza stradale non è solo una questione di rispetto delle leggi, ma un dovere civico che coinvolge tutti gli utenti della strada.







