Il quadro delineato dal recente rapporto del sistema di sorveglianza ‘Passi’ dell’Istituto Superiore di Sanità offre una lettura approfondita delle dinamiche legate al tabagismo in Italia, con particolare attenzione alle peculiarità regionali. I dati relativi al biennio 2023-2024 rivelano una situazione complessa, caratterizzata da un forte desiderio di cambiamento coesistente con una persistente difficoltà a raggiungere l’astinenia definitiva.In Molise, la regione con la più alta percentuale di tentativi di disassuefazione, il 42,5% dei fumatori dichiara di aver sperimentato periodi di astinenza, seppur limitati a una o più giornate. Questa cifra, significativamente superiore alla media nazionale del 31,2%, suggerisce un’elevata consapevolezza dei rischi connessi al fumo e una crescente volontà di liberarsene. Tuttavia, la percentuale di fumatori che sono riusciti a mantenere l’astinenza per più di sei mesi (15,8%) rimane relativamente bassa, evidenziando le difficoltà intrinseche nel processo di disassuefazione. Questo divario tra tentativi e successi pone l’accento sulla necessità di interventi di supporto più efficaci, mirati a potenziare la resilienza e a prevenire le ricadute.Al contrario, la Valle d’Aosta si distingue per una maggiore efficacia nel sostenere i fumatori che decidono di smettere. Nonostante una percentuale di tentativi di disassuefazione (22,5%) inferiore alla media nazionale, un’alta proporzione di fumatori (33,5%) ha raggiunto l’obiettivo di smettere definitivamente. Questo risultato potrebbe essere attribuito a specificità locali nei programmi di supporto alla disassuefazione o a fattori socio-culturali che favoriscono il successo.L’età rappresenta un fattore determinante nell’approccio al fumo. Il rapporto evidenzia una correlazione inversa tra età e tentativo di smettere, suggerendo che i fumatori più giovani tendono ad affrontare il processo di disassuefazione con maggiore frequenza. Tuttavia, è importante sottolineare come con l’avanzare dell’età si incrementi progressivamente la percentuale di ex-fumatori, testimoniando un accumulo di esperienze positive nel tempo.Il livello di istruzione emerge come ulteriore variabile significativa. I fumatori con un titolo di studio più elevato mostrano una maggiore propensione a tentare di smettere, probabilmente grazie a una maggiore consapevolezza dei rischi per la salute e a una maggiore capacità di accedere a risorse informative e di supporto. Anche la localizzazione geografica gioca un ruolo, con una maggiore incidenza di tentativi di disassuefazione nelle regioni settentrionali.Infine, l’analisi non rivela differenze significative tra uomini e donne in termini di tentativi di disassuefazione, suggerendo che il desiderio di smettere di fumare è diffuso in entrambi i sessi. Tuttavia, ulteriori approfondimenti potrebbero rivelare differenze nelle strategie utilizzate e nei fattori di successo o di fallimento specifici per genere. Il complesso scenario delineato dal report ‘Passi’ sottolinea la necessità di politiche mirate e personalizzate, capaci di affrontare le sfide regionali e individuali nel percorso verso una vita libera dal tabacco.
Tabagismo in Italia: analisi regionale e difficoltà di disassuefazione.
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