Il progetto “Trame”, finanziato con risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e gestito in collaborazione tra l’Università Aldo Moro di Bari, l’Università degli Studi del Molise e l’Università di Foggia, in sinergia con l’azienda Archeologica-servizi e progetti per i beni culturali, ambisce a una profonda riqualificazione territoriale attraverso la valorizzazione delle transumanze appenniniche che storicamente connettono Puglia e Molise. Questo sforzo innovativo si inserisce nel contesto più ampio del progetto “Historical landscapes, traditions and cultural identities”, a sua volta parte del programma “Changes – Cultural heritage active innovation for sustainable society”, delineando un approccio multidisciplinare che integra patrimonio storico, tradizioni locali e sostenibilità ambientale.L’iniziativa non si limita alla mera conservazione di un’antica pratica, ma mira a riattivare un sistema complesso di relazioni umane, animali e ambientali. Le transumanze, infatti, rappresentano un esempio emblematico di patrimonio bioculturale in movimento, un intreccio dinamico tra conoscenze tradizionali, pratiche agricole e la biodiversità che caratterizza il territorio appenninico. La mappatura dei tratturi, in particolare il Pescasseroli-Candela e il Lucera-Castel di Sangro, è un elemento chiave per ricostruire e rendere accessibile questo patrimonio, non solo come percorso fisico, ma anche come custode di saperi, storie e identità.Il progetto “Trame” adotta un approccio partecipativo, riconoscendo il ruolo cruciale delle comunità locali nella conservazione e rivitalizzazione di questo patrimonio. I primi incontri di presentazione, tenutisi a Pietramontecorvino (FG) e Frosolone (IS), hanno visto la partecipazione attiva di un vasto gruppo di stakeholder, testimoniando un forte interesse e un desiderio di collaborazione da parte di pastori, agricoltori, amministratori locali e associazioni culturali. Nei mesi di giugno e luglio, il percorso di mappatura partecipativa prosegue con incontri mirati nei comuni attraversati dai tratturi: Pietramontecorvino (20 giugno), Volturino (27 giugno) e Motta Montecorvino (3 luglio), offrendo a tutti i cittadini l’opportunità di condividere conoscenze, esperienze e suggerimenti.Questo processo di mappatura non si esaurisce nella semplice rilevazione geografica dei percorsi, ma include anche la raccolta di informazioni qualitative sulle pratiche transitorie, sulle varietà di bestiame utilizzate, sulle tecniche di pastorizia, sui prodotti tipici derivati e sulle storie legate ai tratturi. L’obiettivo è costruire una narrazione complessa e stratificata, capace di trasmettere il valore culturale, economico e sociale delle transumanze alle generazioni future. Il progetto si prefigge anche di sviluppare strumenti di interpretazione e fruizione del territorio, come percorsi tematici, mostre interattive e applicazioni digitali, al fine di promuovere un turismo sostenibile e consapevole, in grado di generare benefici economici per le comunità locali, nel rispetto dell’ambiente e della biodiversità. L’ambizione è di riqualificare non solo i percorsi, ma l’intero tessuto sociale ed economico delle aree appenniniche, creando nuove opportunità di lavoro e sviluppo, basate sulla valorizzazione del patrimonio culturale e naturale.
Trame: Riqualificare l’Appennino tra storia, transumanze e PNRR
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