Il settore cerealicolo in Molise si trova a fronteggiare una situazione critica, caratterizzata da un aumento notevole delle importazioni di grano duro proveniente soprattutto dal Canada. Secondo le rilevazioni condotte da Coldiretti Molise, entro la stessa data rispetto alla campagna commerciale precedente si registra un incremento del 60% di importazioni dal Nord-America.In passato, invece, era stata osservata una crescita delle importazioni provenienti dalla Turchia. Quest’anno, tuttavia, il governo turco ha fissato un prezzo minimo di asta a 345 dollari alla tonnellata ed ha posto un veto alle importazioni della Russia e del Kazakistan.Coldiretti Molise segnala che in questo contesto le produzioni locali risultano essere in svantaggio rispetto al grano duro canadese, che utilizza il glifosato nella fase di pre-raccolta, e quello turco, il cui prodotto si avvale, nella coltivazione, di principi attivi vietati ormai da decenni nell’Unione Europea.Nel contesto della sovranità alimentare del nostro Paese – sottolinea Aniello Ascolese, direttore regionale di Coldiretti Molise -, il contratto di filiera rappresenta uno strumento efficace per sfuggire a dinamiche di mercato che sempre più tendono ad uniformarsi su scala globale e a standardizzare le produzioni al fine di rendere più facile la loro circolazione.In questa prospettiva, il contratto di filiera assume un ruolo di rilievo per salvaguardare la nostra sovranità alimentare.
Il settore cerealicolo del Molise in crisi a causa delle importazioni da Canada e Turchia
Pubblicato il
