Alice Rohrwacher, la regista e sceneggiatrice italiana, è stata scelta per presiedere la Giuria della Caméra d’or al Festival di Cannes, il riconoscimento più prestigioso per le opere prime. Questo onore è stato assegnato nel 2024 a Halfdan Ullmann T›ndel per Armand, presentato in anteprima a Un Certain Regard.”Le prime volte sono sempre importanti e ci accompagnano per tutta la vita”, ha dichiarato Alice Rohrwacher. “Come entrare in una stanza sconosciuta, avvicinarsi alla persona amata per il primo bacio o approdare su una terra straniera. C’è qualcosa di dorato che avvolge questi momenti nella nostra memoria.” È questo l’incanto che Alice Rohrwacher cattura con la sua filmografia, un’opera magica e realistica che esplora gli inizi della vita umana.Con una carriera ricca di cortometraggi e lungometraggi, documentari e fiction, Alice Rohrwacher è considerata una figura di spicco del nuovo cinema italiano. La sua capacità di unire il naturalismo di De Sica con la visione onirica di Fellini è stata definita “un miracolo”. Il suo primo lungometraggio, Corpo Celeste, presentato alla Quinzaine des Réalisateurs nel 2011, esplorava il rapporto tra una ragazza di tredici anni e il mondo. La sua successiva opera, Le Meraviglie, è stata selezionata in concorso al Festival di Cannes 2014 e ha vinto il Grand Prix.Il suo lavoro continua a esplorare gli aspetti più profondi della condizione umana. Lazzaro Felice, presentato in concorso a Cannes nel 2018, è un’opera che racconta la storia di un ragazzo liberato dal giogo di un proprietario terriero e che si confronta con la violenza della città. La Chimera, considerata dalla regista la conclusione di una trilogia, è stata presentata anch’esso in concorso al Festival di Cannes nel 2023 e analizza il modo in cui le origini plasmano il nostro rapporto con gli altri, con la vita e con il mondo.Oltre ai suoi lungometraggi, Alice Rohrwacher ha anche lavorato su documentari come Checosamanca (2006) e 9×10 Novanta (2014), che esplorano la poesia del mondo rurale e l’importanza del passato. I suoi cortometraggi sono uno spazio espressivo in cui rinventa costantemente, da Violettina (2016) a Quattro Strade (2021). La sua più recente opera, Un’allegoria urbana (Allégorie citadine), co-diretta con JR, riprende un tema fondante della sua opera: l’Allegoria della caverna di Platone.Alice Rohrwacher è una regista che continua a sorprenderci con la profondità e la complessità delle sue opere. La sua capacità di esplorare gli inizi della vita umana e il rapporto tra l’uomo e il mondo è un’opera magica e realistica che cattura la nostra immaginazione. È un onore vedere la sua opera riconosciuta con il premio Caméra d’or al Festival di Cannes.
Cannes 2024: Alice Rohrwacher presiede la Giuria della Caméra d’or
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