19 aprile 2025 – 08:56
I cinque sospettati, membri della cosiddetta “banda di Palermo”, sono stati arrestati nella loro provincia d’origine a seguito di una rapida e precisa operazione condotta dai carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale di Torino, che si è avvalsa dell’aiuto dei colleghi della Compagnia di Piazza Verdi a Palermo.Gli accertamenti hanno portato alla luce un piano premeditato e elaborato, in cui i sospettati si muovevano separatamente per evitare sospetti, con la regolarità delle loro apparizioni sul territorio piemontese che ha consentito agli investigatori di individuarli.La vera abilità dei sospettati risiede nella scelta delle vittime e nello spietato sistema di approvvigionamento delle loro auto. Per le rapine, essi utilizzavano sempre il medesimo veicolo, che veniva rubato per essere venduto a prezzi stracciati appena un paio di giorni dopo l’effrazione.Gli investigatori del nucleo investigativo hanno analizzato con cura i filmati delle videocamere di sicurezza poste all’esterno delle banche e hanno riscontrato una strana coincidenza tra il rapimento di contanti e la successiva vendita dei veicoli. Ciò ha portato a sospettare che questi ultimi potessero essere utilizzati come “autoblinde” per eseguire i furti, con il bottino spartito tra i membri della banda.Sebbene la maggior parte del denaro fosse stata recuperata e sequestrata dai carabinieri, l’intero piano appare inquietante. Le indagini hanno rivelato che le vittime erano scelte con cura, preferibilmente durante i giorni lavorativi.Il ruolo delle videocamere di sorveglianza si è rivelato fondamentale per il caso, consentendo agli investigatori di seguire la pista dei furti e individuare le vittime delle rapine.