13 ottobre 2024 – 16:45
La carenza di personale sanitario in Italia sta diventando sempre più critica, con migliaia di infermieri mancanti e la necessità di ricorrere a medici stranieri per colmare il vuoto. L’assessore regionale alla Sanità, Federico Riboldi, ha annunciato l’intenzione di cercare professionisti all’estero, in particolare in India. Tuttavia, il ministro Orazio Schillaci ha sottolineato che è essenziale garantire che coloro che vengono reclutati imparino l’italiano e ricevano una formazione linguistica adeguata tramite piattaforme online.Questa situazione ricorda il periodo critico vissuto durante la pandemia da Covid-19, quando operatori sanitari cubani della Brigata Henry Reeve furono chiamati ad aiutare nell’allestimento dell’Ospedale Covid alle Ogr di Torino. Tuttavia, ora l’emergenza si è spostata dalla tempesta virale alla costante carenza di personale sanitario negli ospedali e sul territorio.Le difficoltà nel reclutare medici stranieri sono emerse già in passato, quando Luigi Icardi tentò invano di arruolare professionisti dalla Croazia e dall’Albania. È cruciale garantire che i medici stranieri possiedano una preparazione equiparabile a quella dei laureati italiani e abbiano conoscenze basilari della lingua e del codice deontologico nazionale.Negli ultimi anni sono stati emanati diversi decreti che consentono alle Asl e alle strutture sanitarie private di assumere professionisti stranieri, senza obbligo di iscrizione agli Ordini professionali. Tuttavia, la Regione valuta attentamente la qualità della formazione di questi operatori per garantire standard adeguati.L’investimento nella formazione del personale sanitario italiano è cruciale per evitare che giovani infermieri siano costretti a cercare opportunità lavorative all’estero. Claudio Delli Carri e Francesco Coppolella dei sindacati Nursing Up e Nursind sottolineano l’importanza di trovare soluzioni durature anziché temporanee per affrontare la carenza di personale infermieristico nel Paese.
